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martedì 5 ottobre 2021

IL VIRUS SIAMO NOI. Riflessioni in quarantena

 




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Trump, Johnson il gasligthing salviniano, essere felici di pagare le tasse, il triangolo drammatico di Karpman, la pandemia colonialistica cinese, l'analfabetismo funzionale fattore di pericolosità sociale. Leggere e Scrivere Felici, Rilevare e Rivelare, Welfare o neoliberismo, il Viaggio dell'eroe, Jane Fonda e il Che fare? di Tolstoj. Tutto questo e molto di più nel mio nuovo progetto editoriale disponibile su Amazon in formato cartaceo e eBook. 

IL VIRUS SIAMO NOI

 

Era l’otto marzo e si iniziavano a prospettare le prime limitazioni alla libertà personale, al fine di contrastare l’imminente epidemia causata dal coronavirus. Pochi giorni prima il “caso uno” a Codogno fece tornare tutti a terra con la consapevolezza che i contagi e i morti cinesi non potevano più essere “assistiti” come se fossimo al cinema.

Il virus era tra di noi, e solo noi potevamo affrontare “direttamente” l’emergenza sanitaria. Iniziarono a cercare di farci capire che l’unica medicina, l’unico vaccino disponibile, altro non eravamo che NOI.

E la risposta fu scomposta. Alle prime limitazioni alla libertà individuale una parte della popolazione reagì mettendo in atto comportamenti “irresponsabili”, ai quali era necessario tentare di dare un senso, una risposta, fare una riflessione sul perché di tali dimostrazioni di incomprensione, incapacità di percepire il pericolo, mancanza della dimensione del NOI, appunto.

E proprio durante l’otto marzo i titoli dei telegiornali si concentrarono sul comportamento delle sere prime in cui alla notizia (anticipata da una “soffiata” mai ben chiarita) della chiusura dei confini della Lombardia, moltissime persone si precipitarono alle stazioni ferroviarie per fa ritorno alla famiglie di origine “giù al sud”.

Scrissi una riflessione sul fenomeno, anche perché le piste da sci continuarono ad essere prese d’assedio, le seconde case di villeggiatura al mare ancor più frequentate in relazione alle prime chiusure delle scuole e delle attività lavorative.

Scrissi sul mio blog IL VIRUS SIAMO NOI un articolo che in pochi giorni, dal pomeriggio di quel fatidico otto marzo in poi, divenne virale sino a raggiungere il 150.000 lettori.

Mi contattarono dalla redazione de L’INGRATO, sito web, pagina facebook, giornale online, che, avendo letto IL VIRUS SIAMO NOI, mi chiese se fossi disponibile a scrivere per il loro giornale una riflessione ogni due tre giorni sulla pandemia e la quarantena che si stava prospettando di fronte a NOI.

In questa raccolta vengono riproposti i quattordici articoli che nel mese di Marzo 2020 furono da me scritti e pubblicati da L’INGRATO sino all’ultimo video in cui chiesi cortesemente a Salvini di mettere in quarantena anche la sua perenne campagna elettorale, che anche in piena emergenza sanitaria non riusciva a interrompere, continuando i “travestimenti illusionistici”, uno dei quali criticai (si presentò in un video con un “setting” e un’immagine di sé simile ad un operatore sanitario). Il video fece più di un milione e mezzo di visualizzazioni.

Non proseguii nelle pubblicazioni perché mi ammalai anch’io. Il 31 marzo alle sei di mattina febbre a 39 tosse persistente, impossibile da fermare e la sensazione di morire… E ad oggi, che siamo a fine aprile sono ancora in attesa del risultato del tampone fatto il 13 aprile…(mi ha telefonato l’ASL 3 liguria due giorni fa chiedendomi se potevano parlare con la signora Emanuela di Pieve Ligure….avevano confuso diversi dati, evidentemente, alla mia richiesta di quando avrò il risultato del tampone “guardi …oggi stiammo dando quelli di dieci giorni fa”…..).

Oggi 20 aprile è arrivato il risultato del tampone: POSITIVO.

IL VIRUS SIAMO NOI….

BUONA LETTURA…


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IL VIRUS SIAMO NOI. Riflessioni in quarantena. ....
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La felicità non si vive, si ricorda.
Un libro, questo, che va letto con il cuore completamente aperto.
L’autore fin dalle prime frasi ci spalanca con incantevole maestria ad una sensibilità estrema e delicata, che va letta come una lunga cantilena in cui farsi avvolgere dalla sensazioni e riporre noi stessi mentre la leggiamo.
Le pagine alternano la consapevolezza matura- derivante dalla conoscenza del tempo che è stato- alla dolce ingenuità dei sogni- strascico dell’incoscienza di un tempo che si spera mai passato, quello della nostra gioventù- in un assolo di voce maschile che rincorrere quella femminile, ricordando Michela.