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sabato 23 settembre 2023
TRUE LIFE STORIES
lunedì 21 agosto 2023
Panico ben temperato. Recensioni di Maria Teresa De Donato e Francesca Gabrielli.
GIOVANNI TOMMASINI SU AMAZON
L'ebook su AMAZON
Recensione di Maria Teresa De Donato
Sentimenti,
percezioni, sensazioni... i ricordi che scorrono alla velocità della luce, così
come altrettanto acuta è la sofferenza vissuta, accumulata e che ha
attanagliato per decenni.
Lo
stile è scorrevole, poetico e altrettanto intenso. Ogni parola ed espressione sono accuratamente
ricercate, proprio come avrebbe fatto un Pittore per trovare la tonalità più
adatta per rappresentare ogni minimo dettaglio del quadro che avrebbe
realizzato: un quadro triste anche se, paradossalmente, di una bellezza
struggente.
Il
linguaggio, come in ogni produzione letteraria di Giovanni Tommasini, Autore di
Panico ben temperato, è armonico e al tempo stesso accompagnato da una
profondità di pensiero, capacità di analisi e da altrettanta emotività che lui cerca
a volte di tenere a bada e altre la lascia straripare dagli argini mentre la sua
mente si immerge completamente nei ricordi: il tutto e il nulla, la perfezione
e l’inferno, la gioia e la più atroce sofferenza, tutto e il contrario di tutto
è il cocktail di cui si è nutrito e che ha rappresentato la sua infanzia e
adolescenza – terrificante e straordinariamente attraente... una droga tossica
di cui liberarsi e senza la quale non si poteva, tuttavia, vivere.
C’è
una risposta a tutte le nostre domande e soprattutto a quella legata al ‘Perché’
di tanta sofferenza, delle tante botte e violenze subite proprio da chi avrebbe
dovuto proteggerci, difenderci e amarci?
Probabilmente
no. Ognuno ha fatto ciò che era in grado
di fare. Se fosse stato capace di fare
di meglio, di amare se stesso e proiettare altrettanto amore sui figli, di
tenere a bada i proprio demoni interiori lo avrebbe fatto.
L’Amore,
i sogni, le delusioni, la ricerca di se stessi e, soprattutto, il recupero
di se stessi che porti a vivere una Vita degna di essere definita tale,
sono i temi predominanti di questo memoir di Giovanni Tommasini. Contemporaneamente, la presa di coscienza e il
fare i conti con la propria emotività e sensibilità diventano strumento di
liberazione e guarigione da un passato sofferto e che non permetteva di ‘prendere
il volo’ e di godere appieno delle bellezze della Vita.
Panico
ben temperato è un libro stupendo
la cui lettura consiglio a tutti, scritto da un Autore ed Educatore in grado di
rapportarsi con il pubblico di lettori, così come con ogni suo interlocutore,
grazie a una profondità di pensiero, estrema sensibilità e immensa empatia per
l’altrui sofferenza.
Tutti i libri della collana Amazon
"PAGINE D'AMORE PER MIO FIGLIO
Recensione di Francesca Gabrielli.
Il libro offre una profonda e toccante introspezione nella vita dell'autore, che ha affrontato numerose difficoltà tra violenze subite da bambino, la perdita della madre durante la pandemia e la lotta per suo figlio. Si tratta di episodi dolorosi, ma l'autore riesce a raccontarli con una grande sensibilità e, a tratti, anche con una nota di leggerezza e ironia.
Un aspetto fondamentale del libro è il percorso di supporto psichiatrico che l'autore ha intrapreso per gestire il proprio panico e dolore. Questo decennale cammino viene descritto in modo dettagliato, mostrando i successi e gli insuccessi nel trovare un equilibrio nella sua vita.
Uno dei momenti più intensi del libro è l'addio alla madre, avvenuto durante il periodo di lockdown dovuto alla pandemia. L'autore riesce a trasmettere tutto il suo dolore e cordoglio attraverso splendide parole e riflessioni, citando anche il finale del film "La messa è finita" di Nanni Moretti che aggiunge una dimensione emotiva ancora più profonda al racconto.
Un altro elemento interessante e originale del libro è il dialogo "immaginario" tra l'autore e Fabio Fazio, noto conduttore televisivo italiano. Questo dialogo si sviluppa in modo inaspettato, delicato e divertente, con i due personaggi che si scambiano i ruoli e si muovono come ballerini tra citazioni di noti cantautori italiani. Questa scelta narrativa aggiunge dinamicità e vivacità al libro.
Infine, è impossibile non menzionare la forte dichiarazione d'amore dell'autore nei confronti del figlio. Questo sentimento traspare nelle vicissitudini raccontate e nei momenti difficili affrontati dall'autore. È un elemento determinante che conferisce un senso di speranza e di forza al libro nel suo complesso.. La sua scrittura è sincera ed empatica, trasmettendo al lettore tutta l'angoscia e la frustrazione che accompagnano la separazione dei genitori e la lotta del padre per riavere suo figlio.
L'amore del padre per il figlio è il filo conduttore di tutto il racconto. Nonostante le difficoltà e l'ostacolo rappresentato dalla madre che segnala il padre ai servizi sociali, l'amore del protagonista fa da traino e lo spinge a non arrendersi mai. Si percepisce una forza e una determinazione incredibili, che lo aiutano ad affrontare anche il periodo drammatico della CTU, consulenza tecnica d’ufficio con il consulente del tribunale insieme al figlio, con grande coraggio.
La burocrazia viene descritta secondo il pensiero kafkiano come una sorta di entità sovrannaturale che potrebbe determinare i destini delle persone.Ma è solo una provocazione per rimarcare come siano la cattiveria, il tornaconto, la volontà di incutere paura e minacciare delle persone a mettere in.moto la burocrazia. L'autore, con grande maestria, riesce a far emergere tutta la gamma di emozioni che attraversano il protagonista: l'angoscia, la rabbia, la disperazione, la speranza. Si avverte un senso di confusione e smarrimento, tipico delle persone che si trovano in situazioni irrisolte delle quali rischiano di essere ostaggi anche per sempre. Non ci sono facili soluzioni o finali felici in questa storia, ma questa mancanza di risoluzione è decisamente realistica e rende il racconto ancora più potente.
La scrittura dell'autore è coinvolgente e toccante. Ogni pagina è intrisa di sentimento, di passione e di una profonda empatia. Il suo stile è delicato ma incisivo, capace di catturare l'attenzione del lettore fin dalle prime righe.
Consiglio vivamente questo libro a chiunque sia interessato a una lettura toccante e realistica sulla forza dell'amore e sulla difficoltà di affrontare l'esistenza, a chi sia interessato a profonde riflessioni sulla vita e sulla resilienza umana.
Maria Teresa De Donato, Ph.D.
Author, Freelance Journalist, Blogger, Naturopath
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UNA VITA SENZA
Una storia di quotidiana resilienza.
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Un muro bianco, di fronte a me un bambino bellissimo con un bacchetta da direttore d'orchestra in mano, perso nel silenzio, in una melodia che solo lui percepiva.
Ai piedi del suo letto, di fronte a me le sue gesta per incoraggiare chi non seguiva la sua direzione, e sgridare chi stonava e non lo capiva, l'aria era offesa dalle sue sferzate per rendere la sinfonia sempre più coinvolgente.
Un'esperienza rara come una ferita, stavo iniziando a percepire la musicalità di quel silenzio, fecondato dalla sua disperata voglia di essere un unica cosa con quello spazio e quel tempo.
Questo bambino bellissimo...
Impegnarsi, perdersi nella musicalità del silenzio falciato dalle sue stilettate, i suoi movimenti nell’aria dolci e, improvvisamente, violenti. La sua “bacchetta magica”.
Non stavo male.
Non subivo il dramma dell’incapacità di vivere “normalmente”. Accettavo con amore l’'essere' di Cesare. Mi sentivo naturalmente vicino a lui.
Quelle ore le vivevo totalmente.
Mi sentivo fortunato: guardavo lui, vedevo me. Anche a me non era mai importato altro.
Ognuno il suo mondo.
Ma il problema era proprio come stare al mondo, visto che ci era stato insegnato un unico modo: la sopravvivenza con tutto ciò che ci sta intorno.
E il resto?
Eravamo noi.
L'ULTIMA LETTERA ALLA MIA PRIMA FIDANZATA
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La felicità non si vive, si ricorda.
Un libro, questo, che va letto con il cuore completamente aperto.
L’autore fin dalle prime frasi ci spalanca con incantevole maestria ad una sensibilità estrema e delicata, che va letta come una lunga cantilena in cui farsi avvolgere dalla sensazioni e riporre noi stessi mentre la leggiamo.
Le pagine alternano la consapevolezza matura- derivante dalla conoscenza del tempo che è stato- alla dolce ingenuità dei sogni- strascico dell’incoscienza di un tempo che si spera mai passato, quello della nostra gioventù- in un assolo di voce maschile che rincorrere quella femminile, ricordando Michela.
La felicità non si vive, si ricorda.
Un libro, questo, che va letto con il cuore completamente aperto.
L’autore fin dalle prime frasi ci spalanca con incantevole maestria ad una sensibilità estrema e delicata, che va letta come una lunga cantilena in cui farsi avvolgere dalla sensazioni e riporre noi stessi mentre la leggiamo.
Le pagine alternano la consapevolezza matura- derivante dalla conoscenza del tempo che è stato- alla dolce ingenuità dei sogni- strascico dell’incoscienza di un tempo che si spera mai passato, quello della nostra gioventù- in un assolo di voce maschile che rincorrere quella femminile, ricordando Michela.
martedì 29 giugno 2021
L'ULTIMA LETTERA ALLA MIA PRIMA FIDANZATA
Il libro su Amazon Prime
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PREFAZIONE
Un libro, questo, che va letto con il
cuore completamente aperto.
L’autore fin dalle prime
frasi ci spalanca con incantevole maestria ad una sensibilità estrema e
delicata, che va letta come una lunga cantilena in cui farsi avvolgere dalla
sensazioni e riporre noi stessi mentre la leggiamo.
Le pagine alternano la
consapevolezza matura- derivante dalla conoscenza del tempo che è stato- alla
dolce ingenuità dei sogni- strascico dell’incoscienza di un tempo che si spera
mai passato, quello della nostra gioventù- in un assolo di voce maschile che
rincorrere quella femminile, ricordando Michela.
Pagine che ci parlano in
modo veritiero e diretto dell’amore, un amore in ogni sua forma e dimensione,
dentro la moltitudine di impressioni che esso ci dona e con il quale ci
suggestiona dentro la nostra esistenza, nel mezzo il tempo, giudice delle
nostre scelte e metro di distanza sulle vicende che ci hanno visti protagonisti
della nostra storia, il libro si snoda su questo concetto di tempo come ricordo
e di memoria come tributo, al semplice volto di qualcuno che abbiamo amato e di
tutto quello che con esso abbiamo provato.
Un tempo, citando l’autore,
in cui l’altro esisteva per essere
incontrato, quella straordinaria potenza che è l’incontro di qualcuno
all’interno del nostro percorso solitario.
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Un tempo in cui, citando
nuovamente Tommasini, la felicità era
ancora un momento di intimità, questo diventa, nella storia, il senso vero
del ricordo, la possibilità di tornare felici sapendo che lo si poteva essere o
che già lo si è stati, la forza motrice inarrestabile della malinconia che ci
proietta sempre, inevitabilmente, nella cognizione che le cose migliori
sembrino appartenere sempre e solo al passato. Il tuffo negli anni’80 torna
potente nella mente, mentre tra il sapore del mare e un giro in motorino, tra
ricordi di inizi e di addii, l’autore ci fa assaporare la nostalgica età in cui
l’amore può sembrare qualcosa di eterno e infinito.
Le lettere, date e ricevute,
diventano un nodo di connessione profondo, in bilico tra il passato e il
presente, la vita e la morte, scrivere per ritrovarsi amanti, giovani, scrivere
per fermare il tempo, bloccarlo come un fermo immagine speciale fra il proprio
immaginario e il proprio vissuto, un ultima lettera alla prima fidanzata che
diventa testimonianza sublime di come l’amore possa continuare a vivere e ad
alimentarsi tra grandi memorie e piccole frasi.
Per
cosa si vive se non per rimanere nell’altro, Tommasini non pone una domanda ma ne fa un’affermazione
delicatissima di affetto, un affetto che si discioglie nella famiglia, nelle
difficoltà del non capirsi, delle violenze subite e irrisolte in cui l’amore
rimane l’unica risposta di salvezza, anche quando finisce.
L’autore
ci incanta nella riflessione dei sentimenti e di come ne sappia scrivere così
abilmente, un fluido energico di parole che crea una memoria personale in grado
di toccare l’intimo di ognuno di noi, citando ancora Tommasini questo libro è
per recuperare una dimenticata riserva di
ricordi, in cui quelli dell’autore diventano, leggendo questa storia, anche
i nostri.
MARTA BORRONI
Incipit
“LA MAMMA DELLA TUA PRIMA FIDANZATA”
Parole scritte a mano.
Rimaste in bilico tra la terra e il
cielo, aggrappate alla fessura della buca per le lettere.
Nella quale era rimasta incastrata la
busta che, pareva a fatica, si preoccupava di contenerle.
Uno scrigno di cartone, gonfio, al
limite dell’esplosione.
Una luce nella mia mente squarciò il
buio di anni persi, nella tua mancanza, senza amore.
L’immagine di quella donna che
trent’anni fa ci disse: “Non rimane altro che sposarvi”.
Ora come allora sembra attendere una
risposta.
Un gesto antico.
Vedo questa donna che scrive il mio
indirizzo, mette le lettere, scritte a te, tutte assieme,
al sicuro.
Quelle
che scrissi a te, Michela,
dopo esserci persi.
Il suo pensiero che considera come un
fatto naturale il tempo necessario perché ciò che desidera farmi arrivare possa
tornare nelle mie mani.
In un luogo distante dal suo.
Un pensiero ormai dimenticato da tutti.
L’attesa di un contatto.
Una spedizione che evoca qualcosa di
ormai dimenticato.
Il rispetto del tempo e dello spazio.
Un messaggio in bottiglia arrivato sino
a me da una terra dimenticata, un mondo, ormai,
ai più sconosciuto.
Al culmine di una salita che ormai ho
deciso di lasciare ad altri.
E, ora, queste parole.
Dopo trent’anni.
Il mio primo amore.
Finalmente tornato con
me.
La vita inizia nel momento in cui pensi
sia arrivata l’ora di arrendersi, finalmente.
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Sette Libri e due favole in un'unico Ebook.
Sette storie di vita vissute in prima linea. Con un unica piattaforma social di riferimento, nella quale cercare un'amicizie e condividere le proprie esperienze. L'Altro e la Realtà.
SONO CESARE...TUTTO BENE. Una relazione di reciproco aiuto.
UNA VITA SENZA. Una storia di quotidiana resilienza.
L'ULTIMA LETTERA ALLA MIA PRIMA FIDANZATA.
IL SOGNO AMERICANO DEL TOMATO BASEBALL CLUB. Racconti.
LA SCRITTURA EMOTIVA.
PAPÀ MI CONNETTI?. La dipendenza da internet e il futuro delle nuove generazioni, che stanno nascendo, crescendo, vivendo perennemente connessi, senza più la fecondante esperienza relazionale con un Altro significante. Con un capitolo finale di descrizione delle nuove e gravi patologie derivanti dalla dipendenza da internet. Test finale per valutare la propria dipendenza da internet.
IL VIRUS SIAMO NOI. Riflessioni in quarantena. ....
CAPPUCCETTO ROSSO AI TEMPI DEL COVID.
IL BAMBINO CHE CON IL SORRISO TRASFORMAVA LE PIETRE IN DIAMANTI.
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La felicità non si vive, si ricorda.
Un libro, questo, che va letto con il cuore completamente aperto.
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martedì 22 giugno 2021
IL RISCATTO DELLA LETTERATURA VS LA DESERTIFICAZINE CULTURALE SOCIAL
GIOVANNI E IL RISCATTO DELLA LETTERATURA
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Nessuno sceglie quando venire al mondo.
Così come nessuno decide quando
lasciarlo.
È possibile che, lungo il sentiero
della propria vita, si possano raccogliere, nel cestello del proprio vissuto,
tutte quelle esperienze che, una volta poste in esame sopra un tavolo al
ritorno a casa, si rivelano per quella cardinalità che è tipica delle parabole,
delle favole antiche e degli insegnamenti, coniati da un senso profondo del
quale è impossibile scorgere il fondo?
È una domanda antica e permeante,
soffusa e spietata, che intercede qualsiasi pensiero non appena lo scrivano, in
qualunque parte del mondo esso si trovi, si segga sulla sua seggiola ed abbia
modo di impugnare la penna.
Quanto è fattibile la misurazione del
loro riverbero effettivo? La vibrazione innestata avrà una valenza a lungo
gettito?
Verrà ascoltata?
Può davvero, la singola esperienza vissuta
e respirata nell'intimo, protrarsi oltre la bolla dell'individuale ed andare ad
influenzare concretamente il mondo altrui?
È su queste basi che, al primo acchito,
il nuovo lettore si approccia a Giovanni Tommasini; perché la medesima domanda,
di riflesso, se la pone soprattutto lui, cliente finale: quanto ha peso il
testo che leggerò? Mi fornirà quelle soluzioni a cui tendenzialmente punto,
quando attingo ad un'opera letteraria, artistica, scientifica, comunque
modellata dall'uomo?
Perché è inevitabile affermarlo:
l'essere umano è alla assidua ricerca del proprio simile, ovunque esso sia; in
modo costante, instancabile, seguendo quel flusso spesso e non misurabile,
infinito come il tempo, dettato dal suo stesso istinto recondito. E l'opera d'arte,
etimologicamente ideata e gestita dalle braccia, costituisce, senza
dubbio fatto, l'agente artificiale di un pensiero, di un concetto immesso
dall'Altro; un canale di comunicazione espresso ed inserito nella realtà.
Una liberazione, come riterrebbe
Tommasini.
Perché il cammino che ha portato l'autore al compimento della pentalogia che reggete fra le mani, non è avvenuto in un contesto regolare e ovattato, fra muri intonacati di rosa, punteggiati da quadri con riposanti paesaggi agricoli, innanzi ad uno scrittoio di mogano orlato di bordi antiurto e la sicurezza di un paio di imposte sigillate ed un termosifone acceso: Giovanni, educatore di una casa famiglia nel primo entroterra genovese che ha vissuto la propria città fin da bambino nel suo cuore più fibroso e reale, è, a tutti gli effetti, un sopravvissuto. Intellettuale, verrebbe da aggettivare.
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Nato dalla parte nascosta dell'utero,
sfociò dal corpo di sua madre come una spiazzante sorpresa; “peloso” e
“irrequieto”, espresse ben presto la sua impreparazione al soggiorno su questo
mondo mordendo e pestando, rispondendo a tono e chiudendo con tonfi secchi i
libri di scuola.
“Ingestibile!”, “Particolare!”.
Le insegnanti gli affiliarono un profilo da somaro tale che permisero al padre,
dirigente di banca, di mantenere, assieme alla anaffettiva madre, un
trattamento esclusivo nei suoi confronti non comunque dissimile da quello che
già utilizzava nei giorni buoni. E mentre la sorella stava a guardare, strane
voci iniziavano a circolare sulla testa del fratello gemello...
E intanto, oltre il balcone, l'immensa
spianata di Sanremo.
Saranno le sue strade, con le loro
connessioni, a regalare finalmente giustizia alla pena di Giovanni; un
parcheggio inutilizzato, delle mazze da baseball ed un gruppo scanzonato di
amici. Basterà poco, perché la vitalità ed il vigore del Giovanni
preadolescente riesplodano in una vampata vivace e stuzzicante: una divisa
rosso fiammante, due coraggiosi allenatori con un piano infallibile e la
scritta “TOMATO”; ed anche Sanremo avrà la sua nuova, seppur
inconsapevole, squadra di baseball: sono i Tomato Baseball Club.
Inconsapevoli, perché nella loro tenera età, non possono certo immaginare i
destini a cui andranno incontro di lì ad un paio di anni…
Incontri e sfide, meteo permettendo.
Fino a quell'ultimo, improvviso, deflagrante tuono finale, che squarcerà il
campo al culmine della partita; quando la salivazione è a mille, le guance
sporche di terra ed i capelli, indisciplinati, entrano negli occhi.
Ma niente paura: tutti per uno, uno per
tutti. E mentre ridondano i primi colori ed estetismi degli anni 80, Giovanni,
nell'esplorare pian piano le gioie della pubertà, scopre d'improvviso
l'abbraccio attanagliante dell'amore, restandone abbagliato... Potrà la vita
donargli la felicità a cui ha sempre anelato?
Ci penserà il piccolo Cesare, maestro
d'orchestra dei muri, ad insegnargli, bacchetta in mano, quella melodia
inascoltata dettata dai silenzi; la mancanza, un ponte con l'esterno da
costruire da zero, gli abbracci stretti e quegli infiniti giri in moto.
“Reggiti a me”.
L'università costa, ma il prezzo pagato
per coprirlo varrà infiniti dottorati.
Giovanni è un uomo alto, preciso, a
modo e dalle dita inquiete. Il suo sguardo, lievemente corrugato da una tacita
consapevolezza, cela una malinconia pudica e riservata, mantenuta
nell'interiore come uno zainetto chiuso e sistemato sulla schiena, che si può
aprire solo con il consenso del proprietario.
Perché malgrado tutto, Giovanni non può
non essere definito un artista: le letture i suoi viaggi più belli; i libri, i
suoi amici migliori.
“La carta è paziente” sussurrava
Anne Frank dal retro casa ove si nascondeva, nella Amsterdam scandagliata dalla
Gestapo dei primi anni 40. “Cara Kitty, sospira per me”.
E la carta è stata paziente anche con
Tommasini: il suo richiamo, prorompente e luminoso, ha interrotto quello cupo e
minaccioso delle voci dell'infanzia, agguantandolo persino durante la coda del
supermercato, ma salvando, nel contempo, la sua stessa coscienza e mantenendolo
saldo, leale, sincero e oltremodo coraggioso.
Tommasini è riuscito ad incarnare al
meglio la natura stessa della scrittura, arrivando a bucare, nel silenzio
dell'atto stesso, quella membrana sensibile che, nella veglia – qui intesa come
non scrittura – ci divide dalla visione profonda e nucleica degli
oggetti stessi, elevandoli senza sforzo – o, si nota in lettura, addirittura accorgimento
alcuno – a livelli basilari e comprensibili a tutti; dunque universali.
E nella fiducia verso l'amore a cui
tutti tendiamo, ha arrotondato le proprie vicissitudini a misura di metafora,
per poi indirizzarle, in un moto di genuina protettività paterna, verso il
figlioletto. sotto forma di lettere.
Senza edulcorare, nel contempo, la
propria identità personale.
Perché malgrado i calli alle mani, le
avversità incontrate nella vita e le guance sporche di fango, Giovanni ha
sempre saputo rialzarsi con il sorriso sulle labbra, esplicando, con le sue
azioni, una proprietà tipica degli artisti e che li rende effettivamente tali:
la resilienza.
La piccola Anne, combattente invisibile
nella sua fittizia retrovia, voltata di spalle contro il muro scriveva: “Tutto
si può perdere: i soldi, la bellezza, la gioventù... Ma la gioia che hai nel
cuore, quella non te la potrà togliere nessuno; e per tutta la vita, tornerà a
renderti felice”.
ALESSIO CALLEGARI
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Sette storie di vita vissute in prima linea. Con un unica piattaforma social di riferimento, nella quale cercare un'amicizie e condividere le proprie esperienze. L'Altro e la Realtà.
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L'ULTIMA LETTERA ALLA MIA PRIMA FIDANZATA.
IL SOGNO AMERICANO DEL TOMATO BASEBALL CLUB. Racconti.
LA SCRITTURA EMOTIVA.
PAPÀ MI CONNETTI?. La dipendenza da internet e il futuro delle nuove generazioni, che stanno nascendo, crescendo, vivendo perennemente connessi, senza più la fecondante esperienza relazionale con un Altro significante. Con un capitolo finale di descrizione delle nuove e gravi patologie derivanti dalla dipendenza da internet. Test finale per valutare la propria dipendenza da internet.
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La felicità non si vive, si ricorda.
Un libro, questo, che va letto con il cuore completamente aperto.
L’autore fin dalle prime frasi ci spalanca con incantevole maestria ad una sensibilità estrema e delicata, che va letta come una lunga cantilena in cui farsi avvolgere dalla sensazioni e riporre noi stessi mentre la leggiamo.
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