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sabato 25 novembre 2023

EDUCAZIONE AFFETTIVA, EMOTIVA E RELAZIONALE. TRE LIBRI.

 





I fatti di cronaca, i sempre più numerosi femminicidi, gli insegnanti aggrediti da genitori, i casi di cyber bullismo che, purtroppo, possono portare la vittima al suicidio, pongono diversi, pressanti, e urgenti, interrogativi sulla deriva relazionale che la "realtà digitale" ha portato a vivere quotidianamente.
Uno tsunami digitale ha travolto tutto e tutti. In meno di un decennio, dal 2012 in poi, dall'esplosione dell'uso dello smartphone e dei social, la perenne connessione ha provocato una desertificazione impensabile ai più, dal punto di vista relazionale, culturale e emotivo.
Che fare dunque? Come recuperare quel mondo ormai dimenticato, in cui le uniche piattaforme social erano l'Altro e la Realtà?
Insegnanti, genitori, adolescenti, si stanno sempre più chiedendo il perchè di una solitudine insopportabile mascherata da uno schermo che fa sentire onnipotenti, in cui domina esibizionismo e voyerismo effimero che lascia tutti noi soli e incollati a un device.
Da più parti arrivano richieste di una introduzione a scuola, in famiglia, tra gli amici, di una rieducazione all'affettività, che comprende ogni declinazione di questa parola così complessa.
In gioco, infatti, ci sono le capacità relazionali e di riflessione e gestione di una vita emotiva che vanno costruite e maturate nel tempo in "relazione", appunto, con un Altro significante che pare anch'esso "sparito" dietro lo schermo di un device.
In questo articolo vengono proposti tre testi, ognuno dei quali mette l'accento e propone argomentazioni relative alla possibilità di riprendere in mano la propria vita relazionale dal punto di vista dell'espressione di se stessi e del rapporto con l'Altro e la Realtà nella cosidetta "Relazione da Tripla AAA" in cui le tre A rappresentano tre cardini di una mappa relazionale senza i quali sempre più spesso si vaga senza metà in questo mondo perennemente "connesso" ma fondamentalmente assente dal punto di vista umano.

Questi tre testi se letti assieme in classe, in famiglia, tra amici, potrebbero essere un ottimo viatico all'attivazione di un dialogo importante per tornare a vivere con gioia e reciprocità la dimensione del "NOI".












martedì 19 settembre 2023

TUTTI I LIBRI DI GIOVANNI TOMMASINI. Pagine d'amore per mio figlio Le mie prime 800 pagine.

 


PAGINE D'AMORE PER MIO FIGLIO:

TUTTI I LIBRI DI GIOVANNI TOMMASINI IN UN UNICA RACCOLTA




Una antologia necessaria. Per vivere sempre meglio le due piattaforme social che pare stiano diventando sempre meno frequentate.
L'Altro è la Realtà.
Questi i testi inseriti in questa collana:
- Il sogno Americano del Tomato Baseball Club. Piccoli inconsapevoli eroi del baseball.
- La musicalità del silenzio. Il nostro autismo e quello del mondo attorno a noi.
- Emozioni e Parole. La scrittura emotiva. Leggere rende liberi, scrivere felici.
- Una vita senza. Una storia di quotidiana resilienza.
- L'Ultima lettera alla mia prima fidanzata.
- Papà mi connetti. La perenne connessione e il futuro delle nuove generazioni.
- Terra battura. Essere vivi e scendere a rete. Questa la felicità.
- Panico ben temperato.
- Il virus siamo noi. Riflessioni in quarantena.

LA COLLANA SU AMAZON



GIOVANNI E IL RISCATTO DELLA LETTERATURA
Nessuno sceglie quando venire al mondo.
Così come nessuno decide quando lasciarlo.
È possibile che, lungo il sentiero della propria vita, si possano raccogliere, nel cestello del proprio vissuto, tutte quelle esperienze che, una volta poste in esame sopra un tavolo al ritorno a casa, si rivelano per quella cardinalità che è tipica delle parabole, delle favole antiche e degli insegnamenti, coniati da un senso profondo del quale è impossibile scorgere il fondo?
È una domanda antica e permeante, soffusa e spietata, che intercede qualsiasi pensiero non appena lo scrivano, in qualunque parte del mondo esso si trovi, si segga sulla sua seggiola ed abbia modo di impugnare la penna.
Quanto è fattibile la misurazione del loro riverbero effettivo? La vibrazione innestata avrà una valenza a lungo gettito?
Verrà ascoltata?
Può davvero, la singola esperienza vissuta e respirata nell'intimo, protrarsi oltre la bolla dell'individuale ed andare ad influenzare concretamente il mondo altrui?
È su queste basi che, al primo acchito, il nuovo lettore si approccia a Giovanni Tommasini; perché la medesima domanda, di riflesso, se la pone soprattutto lui, cliente finale: quanto ha peso il testo che leggerò? Mi fornirà quelle soluzioni a cui tendenzialmente punto, quando attingo ad un'opera letteraria, artistica, scientifica, comunque modellata dall'uomo?
Perché è inevitabile affermarlo: l'essere umano è alla assidua ricerca del proprio simile, ovunque esso sia; in modo costante, instancabile, seguendo quel flusso spesso e non misurabile, infinito come il tempo, dettato dal suo stesso istinto recondito. E l'opera d'arte, etimologicamente ideata e gestita dalle braccia, costituisce, senza dubbio fatto, l'agente artificiale di un pensiero, di un concetto immesso dall'Altro; un canale di comunicazione espresso ed inserito nella realtà.
Una liberazione, come riterrebbe Tommasini.
Perché il cammino che ha portato l'autore al compimento della collana che reggete fra le mani, non è avvenuto in un contesto regolare e ovattato, fra muri intonacati di rosa, punteggiati da quadri con riposanti paesaggi agricoli, innanzi ad uno scrittoio di mogano orlato di bordi antiurto e la sicurezza di un paio di imposte sigillate ed un termosifone acceso: Giovanni, educatore di una casa famiglia nel primo entroterra genovese che ha vissuto la propria città fin da bambino nel suo cuore più fibroso e reale, è, a tutti gli effetti, un sopravvissuto. Intellettuale, verrebbe da aggettivare.

Nato dalla parte nascosta dell'utero, sfociò dal corpo di sua madre come una spiazzante sorpresa; “peloso” e “irrequieto”, espresse ben presto la sua impreparazione al soggiorno su questo mondo mordendo e pestando, rispondendo a tono e chiudendo con tonfi secchi i libri di scuola.
“Ingestibile!”, “Particolare!”. Le insegnanti gli affiliarono un profilo da somaro tale che permisero al padre, dirigente di banca, di mantenere, assieme alla anaffettiva madre, un trattamento esclusivo nei suoi confronti non comunque dissimile da quello che già utilizzava nei giorni buoni. E mentre la sorella stava a guardare, strane voci iniziavano a circolare sulla testa del fratello gemello...

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PANICO BEN TEMPERATO 

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L'amor proprio e come mi ha salvato la vita.

Come vivere consapevolmente, storicizzare e neutralizzare i prodromi del panico.
Ci sono in noi esperienze passate che se non recuperate vanno in automatico ad alimentare tutto ciò da cui siamo scappati. Può rappresentare la sfida di una vita l'affrontare coraggiosamente quell'altrove che tutto vorremmo piuttosto che incontrare e rivivere. Paradossalmente più rimandiamo questo appuntamento più il nostro corpo ci chiederà, nelle forme più diverse e deflagranti, di riprendere a ritroso il cammino.
Il panico può essere nostro alleato, il corpo chiede di fermarsi per trovare "le parole per viverlo".
Siamo fuggiti da quella casa, quelle case, anche se i loro protagonisti continuano a dominare su noi stessi.
Si può tornare, entrare, mettersi in contatto, coraggiosamente trovare le parole per tradurre un'antica male dizione per riprendere, stavolta e per sempre, il cammino, nel sentiero della bene dizione.

„Gli dei di una volta, perso l'incanto e assunte le sembianze di potenze impersonali, escono dai loro sepolcri, aspirano a dominare sulla nostra vita e riprendono la loro lotta eterna.“ — Max Weber

L'immagine di copertina dal titolo EXP_0152.RAW è stata realizzata da Maurizio Sapia.

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Perché vivevo il tennis.
Cioè la vita vissuta, prima di esserne definitivamente rapito.
Otto campi da tennis, un salice piangente che ti accoglieva all’uscita del bar di fronte ai due campi centrali, sempre pronto ad accogliere chi avesse bisogno di una pausa dal sole e dalle fatiche che quella terra rossa pretendeva... il paradiso terrestre ai miei piedi.

Il mio nuovo libro è realtà.

TERRA BATTUTA
Essere vivi e scendere a rete. Questa la felicità.

Il libro su Amazon:

Un omaggio e ringraziamento al tennis e i suoi protagonisti e cantori.

Una breve presentazione:

In TERRA BATTUTA il tennis viene ad assumere il tono di una allegoria e un inno alla vita.

Lo sfondo e il pre testo sul quale narrare una storia di vita apparentemente ingiocabile, all'interno della quale cercare, trovare e aprire, quello scrigno in cui sono custoditi i momenti migliori vissuti, alle volte dimenticati, ma sempre in noi.

Sogni, miti, passioni, nel ricordo delle imprese degli eroi di questo meraviglioso sport e dei suoi due più mirabili cantori.

Impronte preziose da portare alla consapevolezza,

Per far risplendere, in tutti noi, quella luce che ha permesso di credere che la vita si può giocare, scendendo a rete, con la voglia di affrontare la realtà che l'Altro ci riproporrà nella risposta al nostro servizio di rimessa in gioco.



VISITA IL BLOG 

"STORIE D'AUTISMO QUOTIDIANO"

TESTIMONIANZE DI VITA VISSUTA ALL'INTERNO DELLO "SPETTRO AUTISTICO"

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Un muro bianco, di fronte a me un bambino bellissimo con un bacchetta da direttore d'orchestra in mano, perso nel silenzio, in una melodia che solo lui percepiva.
Ai piedi del suo letto, di fronte a me le sue gesta per incoraggiare chi non seguiva la sua direzione, e sgridare chi stonava e non lo capiva, l'aria era offesa dalle sue sferzate per rendere la sinfonia sempre più coinvolgente.
Un'esperienza rara come una ferita, stavo iniziando a percepire la musicalità di quel silenzio, fecondato dalla sua disperata voglia di essere un unica cosa con quello spazio e quel tempo.
Questo bambino bellissimo...
Impegnarsi, perdersi nella musicalità del silenzio falciato dalle sue stilettate, i suoi movimenti nell’aria dolci e, improvvisamente, violenti. La sua “bacchetta magica”.
Non stavo male.
Non subivo il dramma dell’incapacità di vivere “normalmente”. Accettavo con amore l’'essere' di Cesare. Mi sentivo naturalmente vicino a lui.
Quelle ore le vivevo totalmente.
Mi sentivo fortunato: guardavo lui, vedevo me. Anche a me non era mai importato altro.

Ognuno il suo mondo.

Ma il problema era proprio come stare al mondo, visto che ci era stato insegnato un unico modo: la sopravvivenza con tutto ciò che ci sta intorno.

E il resto?
Eravamo noi.


sabato 3 giugno 2023

PICCHIAMI. Recensione e incipit. Un padre violento, un figlio incudine, una storia d’amore incomprensibile ma vera.

 



Il libro affronta - in due racconti toccanti - un tema complesso, ma importante, narrando la storia di un figlio che guarda indietro agli anni dell'infanzia, segnati dalla presenza di un padre violento, ma, nonostante tutto profondamente amato dal figlio. La narrazione riesce a trasmettere le emozioni contrastanti del protagonista, offrendo una riflessione toccante sull'amore incondizionato e sui legami familiari al di là delle difficoltà. Un racconto crudo ma che non trascura la bellezza dei momenti semplici e dell'amore che può resistere anche nei contesti più difficili.
Che cosa ha tenuto in vita Giovanni, "il bambino sempre sorridente"?
"La bellezza, la cultura, l’avidità di vita, la ricerca delle “parole per dirlo”, la magia della musica..."
Francesca Gabrielli 






PICCHIAMI


Pensavamo a quelle parole, un loop che ci perseguitava, a me e a te. Papà.
Dopo tanti anni, finalmente, una verità.
Incomprensibile ma risuonava bene in noi.
Tutte quelle botte, insulti, offese, umiliazioni.

“Giovanni non so perché ma ogni tanto non riesco a fermarmi, devo picchiarti, aggredirti, in qualche modo, poco prima amato, una carezza, come quando eri in piedi tra me e il barabrezza e ti davo un bacino sulla tua testolina a spazzola”.
“Poi si chiudeva dietro a noi la porta di casa e lo sguardo successivo sul tuo corpicino era di odio.
Volevo farti fuori”.
E così avanti, senza un perché, soluzione di continuità, con te e la mamma.
Ti amavamo papà, veramente senza pensare al male che riuscivi a eruttare, come lava, spariva tutto intorno a noi, e avevamo imparato ad attendere che la bufera passasse e ti rimettessi a impastare e rendere tutti i nostri sensi nella possibilità di esprimersi nel massimo della loro sensibilità.


Due favole, un unica storia.


L'amore e l'odio di un padre verso il figlio.
L'amore incondizionato di un figlio che preferiva il tutto al niente.
Il tutto. Suo padre.
Una favola moderna.
In regalo una seconda favola.


Il bambino che con il sorriso trasformava le pietre in diamanti.


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L'amor proprio e come mi ha salvato la vita.


L'amor proprio e come mi ha salvato la vita.
Come vivere consapevolmente, storicizzare e neutralizzare i prodromi del panico.
Ci sono in noi esperienze passate che se non recuperate vanno in automatico ad alimentare tutto ciò da cui siamo scappati. Può rappresentare la sfida di una vita l'affrontare coraggiosamente quell'altrove che tutto vorremmo piuttosto che incontrare e rivivere. Paradossalmente più rimandiamo questo appuntamento più il nostro corpo ci chiederà, nelle forme più diverse e deflagranti, di riprendere a ritroso il cammino.
Il panico può essere nostro alleato, il corpo chiede di fermarsi per trovare "le parole per viverlo".
Siamo fuggiti da quella casa, quelle case, anche se i loro protagonisti continuano a dominare su noi stessi.
Si può tornare, entrare, mettersi in contatto, coraggiosamente trovare le parole per tradurre un'antica male dizione per riprendere, stavolta e per sempre, il cammino, nel sentiero della bene dizione.

„Gli dei di una volta, perso l'incanto e assunte le sembianze di potenze impersonali, escono dai loro sepolcri, aspirano a dominare sulla nostra vita e riprendono la loro lotta eterna.“ — Max Weber

L'immagine di copertina dal titolo EXP_0152.RAW è stata realizzata da Maurizio Sapia.

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Il sommario







Tutti i libri della collana Amazon
"PAGINE D'AMORE PER MIO FIGLIO"



Hai mai pensato di avere in te la sostanza per cambiare la tua vita, per sempre?

Un diario di viaggio che puoi decodificare, leggere e riscrivere?

Lo sai che è possibile diventare gli autori della propria vita e i padroni del proprio destino?

Lo sai che il passato, le sofferenze vissute, possono rappresentare ottimi alleati e preziose possibilità per trasformare una male-dizione in una bene-dizione?

UNA VITA SENZA, una storia di quotidiana resilienza, è una testimonianza di vita e di dialogo interiore, che ti aiuterà a cercare e trovare in te stesso la voglia di vivere dimenticata e le parole per esprimerla e viverla pienamente

UNA VITA SENZA: Una storia di quotidiana resilienza

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Perché vivevo il tennis.
Cioè la vita vissuta, prima di esserne definitivamente rapito.
Otto campi da tennis, un salice piangente che ti accoglieva all’uscita del bar di fronte ai due campi centrali, sempre pronto ad accogliere chi avesse bisogno di una pausa dal sole e dalle fatiche che quella terra rossa pretendeva... il paradiso terrestre ai miei piedi.

TERRA BATTUTA
Essere vivi e scendere a rete. Questa la felicità.

Il libro su Amazon:

Un omaggio e ringraziamento al tennis e i suoi protagonisti e cantori.

Una breve presentazione:

In TERRA BATTUTA il tennis viene ad assumere il tono di una allegoria e un inno alla vita.

Lo sfondo e il pre testo sul quale narrare una storia di vita apparentemente ingiocabile, all'interno della quale cercare, trovare e aprire, quello scrigno in cui sono custoditi i momenti migliori vissuti, alle volte dimenticati, ma sempre in noi.

Sogni, miti, passioni, nel ricordo delle imprese degli eroi di questo meraviglioso sport e dei suoi due più mirabili cantori.

Impronte preziose da portare alla consapevolezza,

Per far risplendere, in tutti noi, quella luce che ha permesso di credere che la vita si può giocare, scendendo a rete, con la voglia di affrontare la realtà che l'Altro ci riproporrà nella risposta al nostro servizio di rimessa in gioco.

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Un muro bianco, di fronte a me un bambino bellissimo con un bacchetta da direttore d'orchestra in mano, perso nel silenzio, in una melodia che solo lui percepiva.
Ai piedi del suo letto, di fronte a me le sue gesta per incoraggiare chi non seguiva la sua direzione, e sgridare chi stonava e non lo capiva, l'aria era offesa dalle sue sferzate per rendere la sinfonia sempre più coinvolgente.
Un'esperienza rara come una ferita, stavo iniziando a percepire la musicalità di quel silenzio, fecondato dalla sua disperata voglia di essere un unica cosa con quello spazio e quel tempo.
Questo bambino bellissimo...
Impegnarsi, perdersi nella musicalità del silenzio falciato dalle sue stilettate, i suoi movimenti nell’aria dolci e, improvvisamente, violenti. La sua “bacchetta magica”.
Non stavo male.
Non subivo il dramma dell’incapacità di vivere “normalmente”. Accettavo con amore l’'essere' di Cesare. Mi sentivo naturalmente vicino a lui.
Quelle ore le vivevo totalmente.
Mi sentivo fortunato: guardavo lui, vedevo me. Anche a me non era mai importato altro.

Ognuno il suo mondo.

Ma il problema era proprio come stare al mondo, visto che ci era stato insegnato un unico modo: la sopravvivenza con tutto ciò che ci sta intorno.

E il resto?
Eravamo noi.



L'ULTIMA LETTERA ALLA MIA PRIMA FIDANZATA


GIOVANNI TOMMASINI SU AMAZON

Il libro su Amazon Prime

Ebook su Amazon Kindle Unlimited

La felicità non si vive, si ricorda.
Un libro, questo, che va letto con il cuore completamente aperto.
L’autore fin dalle prime frasi ci spalanca con incantevole maestria ad una sensibilità estrema e delicata, che va letta come una lunga cantilena in cui farsi avvolgere dalla sensazioni e riporre noi stessi mentre la leggiamo.



Le pagine alternano la consapevolezza matura- derivante dalla conoscenza del tempo che è stato- alla dolce ingenuità dei sogni- strascico dell’incoscienza di un tempo che si spera mai passato, quello della nostra gioventù- in un assolo di voce maschile che rincorrere quella femminile, ricordando Michela.


venerdì 31 marzo 2023

Le sirene lo portarono in salvo. Una storia di quotidiana resilienza.

 


UNA VITA SENZA 
su Amazon 

L'incipit 

Sirene

Non erano riusciti a capire il misto assunto.

Un sinistro cocktail...

In un bicchiere, tutta la famiglia sciolta nell’acqua.

Ora, in lui.

Il cassetto delle medicine aperto, ogni confezione vuota.

Niente più.

Disteso tra il lavandino e la vasca da bagno, pallido, magrissimo, accoccolato su un diario, le sue braccia, ancora vive, lo difendevano, stringevano. In loro era rimasta energia: non riuscirono facilmente a togliere quelle pagine dalle sue mani.

“È scivolato!” ai soccorritori dissero così i genitori, che indicarono il corridoio, la porta in fondo...

Chiusa, da dentro.

Impronte di calci e pugni sul pannello esterno.

Respirava ancora. Qualche parola ogni tanto.

Uscendo dal portone le braccia si sciolsero, lasciandosi andare sino a toccare terra.

Il barelliere ripose il diario sul suo petto, il respiro si aprì in lunghi sospiri.

Le mani lo ripresero con sé.

Le sirene lo portarono in salvo.

La collana 
PAGINE D'AMORE PER MIO FIGLIO 
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giovedì 1 luglio 2021

UNA VITA SENZA. Una storia di resilienza quotidiana.

 





TUTTI I LIBRI E GLI EBOOKS DI GIOVANNI TOMMASINI

Il libro su Amazon Prime

Ebook su Amazon Kindle Unlimited



Sirene

Non erano riusciti a capire il misto assunto.

Un sinistro cocktail...

In un bicchiere, tutta la famiglia sciolta nell’acqua.

Ora, in lui.

Il cassetto delle medicine aperto, ogni confezione vuota.

Niente più.

Disteso tra il lavandino e la vasca da bagno, pallido, magrissimo, accoccolato su un diario, le sue braccia, ancora vive, lo difendevano, stringevano. In loro era rimasta energia: non riuscirono facilmente a togliere quelle pagine dalle sue mani.

“È scivolato!” ai soccorritori dissero così i genitori, che indicarono il corridoio, la porta in fondo...

Chiusa, da dentro.

Impronte di calci e pugni sul pannello esterno.

Respirava ancora. Qualche parola ogni tanto.

Uscendo dal portone le braccia si sciolsero, lasciandosi andare sino a toccare terra.

Il barelliere ripose il diario sul suo petto, il respiro si aprì in lunghi sospiri.

Le mani lo ripresero con sé.

Le sirene lo portarono in salvo.




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CAPITOLO 1

INIZIARE DALLA FINE

 

“Tommasini?”

“Sì, pronto... ”

“Il consultorio familiare. Si ricorda? Cesare e tutte le altre assistenze familiari quando lei era studente universitario. Abbiamo bisogno di vederla, è l'unico che ci è venuto in mente. Vorremmo proporle di prendersi cura di un ragazzo, non riusciamo a capire perché ha cercato la fine.  Anche lui Scienze Politiche, mancava solo l’ultimo esame. Ora è fuori pericolo, ma al suo risveglio vorremmo ci fosse lei ad accoglierlo, ad accompagnarlo nel ritorno alla vita.”

“Mi spieghi meglio, che succede?”

“Abbiamo un diario, pensiamo sia l’unica possibilità per comprendere il gesto e il motivo. A noi è apparso un tentativo di salvezza, di fuga, e con lei vorremmo proporre, costruire, un inizio partendo dalla fine. Le chiediamo di leggerlo, prima del suo risveglio”.

“Posso andare a trovarlo?”

“Certo, si chiama Giovanni”.

Era lì, di fronte a me. Tra noi un vetro, come quello per i nascituri.

Fuori da tutto, finalmente.

Sentivo sollievo, stranamente non riuscivo a soffrire dinanzi a quell’immagine: il suo diario nelle mie mani, il suo viso nei miei occhi.

Nessuno era venuto prima di me a trovarlo. Nessuno.

Una trasparenza ci separava, mi attendevano le sue parole, al suo risveglio mi avrebbero chiamato.

Avrei infranto quel labile vitreo confine, per raccogliere assieme i frantumi delle nostre vite e creare nuovi sguardi sulla vita.

Evitando le schegge che inevitabilmente avrebbero tentato di colpirci, nuovamente.

Percorrendo il lungo corridoio verso l’uscita, quelle pagine iniziarono a bruciare nella mia mano.

“Ecco il suo documento, la chiameremo noi.”

Lasciato l’ospedale, ritornato in strada, una luce, misto di sole e mare, mi fece perdere i sensi per un solo attimo, per tornare in me con una palingenetica sensazione.

Non ero uscito da solo... Era entrato in me, eravamo di nuovo assieme.

Giovanni, il passato va svelato, ripensato, accettato, altrimenti non rimane che ripeterlo, nessuna possibilità di scelta per il futuro.

Ciò che avrei voluto dirgli, ora che ero stato di fronte a lui.

Sentire e capire, avendolo a lungo osservato disteso su quel letto, dopo l’ultima battaglia persa, in attesa del suo ritorno.

Cercare l’inizio partendo dalla fine: solo questo mi portai via dal primo “incontro”.

I pensieri volarono a quei fogli. Dovevo solo attendere e leggere, senza fretta.

Un viaggio senza conoscere la meta finale.

Le prime parole, intanto, sul filobus, verso Pian di Poma, sul diamante della mia giovinezza: la terra rossa, l’erba da accarezzare e le sue pagine.

Parole rare e preziose come una ferita, mai dette, subite, mai ripetute, confessate. La paura fossero vere, insostenibili, enormi.



CAPITOLO 2

CI SARANNO LE PAROLE

PER TUTTO QUESTO?

  

TUTTI I LIBRI E GLI EBOOKS DI GIOVANNI TOMMASINI

Non riuscii più a interrompere la lettura.

Una testimonianza, una confessione, una liberazione.

Un rincorrersi, cercare rifugio nella creazione di un testo, creare un senso, risorgere da un vuoto che rapisce.

Leggevo, vivevo le parole di Giovanni e in me esplodeva un testo, profondo, nascosto, mai scritto.

Pagine senza data, un affastellamento di eventi all’apparenza inesprimibili, incomprensibili, drammaticamente incancellabili.

 

Non mi rimanete che voi, pagine bianche, chiedo a Voi, almeno a Voi, accoglienza, ascolto, per far nascere ciò che non riesco a vivere, tenere in me.

Inizierò da quella mattina in cui il male uscì, per la prima volta, da quel portone.

Troverò le parole per dar voce all’inferno quotidiano che mi esplode dentro e mi porta lontano, sempre più estraneo a me stesso.

Quel giorno avrei potuto dirlo, ma non avevo ancora individuato le giuste parole per esprimere il perché mi trovavo lì, di fronte a quel dottore.

Lo rividi il mese dopo per sentirmi comunicare che era andato tutto a posto.

Questo avrei voluto dire: “Mi avete tolto il gesso ma in gabbia sono rimasto io. Mi hanno inciso l’anima, scalfito i sogni, spento il sorriso.

Strappato ogni  pagina più bella, accartocciata e buttata nel cesso. Ma è venuto il momento di riprenderle tutte. 

E i conti li faremo alla fine...”

Ora scrivo io.

............. 




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PAGINE D'AMORE PER MIO FIGLIO


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Sette Libri e due favole in un'unico Ebook.


Sette storie di vita vissute in prima linea. Con un unica piattaforma social di riferimento, nella quale cercare un'amicizie e condividere le proprie esperienze. L'Altro e la Realtà.
SONO CESARE...TUTTO BENE. Una relazione di reciproco aiuto.
UNA VITA SENZA. Una storia di quotidiana resilienza.
L'ULTIMA LETTERA ALLA MIA PRIMA FIDANZATA.
IL SOGNO AMERICANO DEL TOMATO BASEBALL CLUB. Racconti.
LA SCRITTURA EMOTIVA.
PAPÀ MI CONNETTI?. La dipendenza da internet e il futuro delle nuove generazioni, che stanno nascendo, crescendo, vivendo perennemente connessi, senza più la fecondante esperienza relazionale con un Altro significante. Con un capitolo finale di descrizione delle nuove e gravi patologie derivanti dalla dipendenza da internet. Test finale per valutare la propria dipendenza da internet.
IL VIRUS SIAMO NOI. Riflessioni in quarantena. ....
CAPPUCCETTO ROSSO AI TEMPI DEL COVID.
IL BAMBINO CHE CON IL SORRISO TRASFORMAVA LE PIETRE IN DIAMANTI.
.........

L'ULTIMA LETTERA ALLA MIA PRIMA FIDANZATA



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Un libro, questo, che va letto con il cuore completamente aperto.
L’autore fin dalle prime frasi ci spalanca con incantevole maestria ad una sensibilità estrema e delicata, che va letta come una lunga cantilena in cui farsi avvolgere dalla sensazioni e riporre noi stessi mentre la leggiamo.
Le pagine alternano la consapevolezza matura- derivante dalla conoscenza del tempo che è stato- alla dolce ingenuità dei sogni- strascico dell’incoscienza di un tempo che si spera mai passato, quello della nostra gioventù- in un assolo di voce maschile che rincorrere quella femminile, ricordando Michela.