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domenica 24 settembre 2023

IL NURSING NARRATIVO & LA COLLABORAZIONE TRA INFERMIERE E OSS. DUE MANUALI DI SCIENZE INFERMIERISTICHE. GIOVANNI TOMMASINI EDIZIONI.

 


IL NURSING NARRATIVO
Nuovo approccio al paziente oncologico.
Una testimonianza.


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L'incontro tra la persona ammalata e il professionista sanitario inizia quasi sempre con un racconto. Da questo racconto il professionista sanitario effettua un'operazione di interpretazione per ricavare informazioni significative. Questo concetto pone l'attenzione sull'importanza dei significati soggettivi che danno il senso dell'esistere. Su questi significati la persona struttura la sua vita e la sua esperienza di malattia assieme al professionista sanitario per costruire un quadro clinico o assistenziale.La narrazione è un esempio di come le persone strutturano linguisticamente il loro mondo e ne ricostruiscono il senso: questo è il percorso per delineare la storia di malati.

In questo libro si propone un metodo che fornisce strumenti di particolare interesse per la scienza infermieristica.

COLLABORAZIONE E INTEGRAZIONE TRA
INFERMIERE E OPERATORE SANITARIO


Il tema del personale di supporto è particolarmente dibattuto in Italia da diversi anni ed è certamente di grande attualità, non solo nel nostro contesto , ma anche nei contesti sanitari dei Paesi Europei ed extra-europei, dove nella diversità degli assetti sanitari e professionali complessivi, esistono da sempre figure di supporto inserite nei setting assistenziali. In Italia il percorso storico del personale di supporto è stato molto complesso. I primi significativi cambiamenti in questo scenario, intervengono nei primi anni 80 quando , a seguito della cessazione dei corsi di formazione per infermiere generico e per infermiere psichiatrico e della concomitanza carenza di infermieri professionali, si arriva al 1984, all’emanazione del profilo di Ausiliario Socio Sanitario Specializzato. Con l’evoluzione inevitabile della sanità e il progresso tecnico scientifico, aumenta la complessità degli interventi assistenziali, richiedendo all’infermiere un continuo aggiornamento orientato al raggiungimento della qualità assistenziale. Di conseguenza si è reso necessario qualificare maggiormente anche il personale di supporto. L’ultimo decennio per la professione infermieristica è stato caratterizzato da grandi innovazioni e grandi conquiste culturali e normative sia nell’ambito della formazione che dell’esercizio professionale. L’infermiere, mantenendo la completa responsabilità di tutte le fasi del pro-cesso di assistenza infermieristica, si può avvalere nella realizzazione degli interventi assistenziali, ove necessario, degli operatori di supporto, così come prevede il D.M. 739/94.L’attribuzione di attività assistenziali agli operatori di supporto dovrebbe consentire, attraverso una previa valutazione qualitativa dell’organizzazione ed un’analisi delle attività assistenziali, di “sollevare” gli infermieri da attività improprie e da attività ad elevata standardizzazione e, di conseguenza, dovrebbe assicurareun’ottimizzazione dei tempi dell’infermiere ed un miglioramento della qualità assistenziale. In questo particolare contesto si è inserita l’istituzione della figura dell’OSS che, quindi, dovrebbe essere considerato una risorsa che consente di valorizzare le funzioni degli infermieri alla luce dell’evoluzione culturale e professionale di questi ultimi anni.La revisione della letteratura in merito all’argomento ha evidenziato che la nascita dell’OSS ha risposto a tre tipi di bisogni: soddisfare una domanda di assistenza orientata al mantenimento della persona assistita nel suo ambiente sociale; consentire l’evoluzione culturale e professionale dell’infermiere; sopperire alla carenza di personale infermieristico.In realtà, si può affermare che l’istituzione di questa figura è originata non tanto come risposta ad un bisogno “qualitativo”, quanto piuttosto ad un bisogno “quantitativo” delle organizzazioni sanitarie di arginare la carenza “ciclica” di personale infermieristico. L’orientamento attuale deve essere quello di integrare questa figura nel processo assistenziale per dare risposte al cittadino di qualità nel pieno rispetto delle competenze specifiche.

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