sabato 23 settembre 2023

UN DISABILE IN FAMIGLIA. TESTIMONIANZE DI VITA QUOTIDIANA. VITE VISSUTE NELLO SPETTRO AUTISTICO.

 


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Francesco non l’ho mai conosciuto di persona.Mi ha scritto e poi telefonato per chiede il mio libro “Sono Cesare..Tutto Bene”.Gli ho raccontato che mi stavano scrivendo altri genitori e si potevano restituire altre “Storie d’autismo quotidiano” per far conoscere la realtà delle famiglie con un figlio autistico.Francesco mi ha raccontato la sua vita di operaio, di sua moglie senza lavoro e di due figli stupendi, loro unico pensiero.Mi ha chiesto se poteva scrivermi ogni tanto e ci siamo salutati con la promessa di rimanere in contatto.Mi arrivò la prima “lettera”.“Ricky figlio mio” e poi tutte le altre.Ogni mail di Francesco da allora è stata da me accolta e aperta con trepidazione.Perché ogni lettera allegata mi permetteva di vedere la sua vita, viverla, essere anche io il padre di Ricky.Quel muro che si alza tra Francesco e Ricky era come se venisse smantellato dalle lettere che Francesco mi inviava.Non sono altro che poesie, un racconto, un viaggio che Francesco ci permette di fare sui binari della sua vita con Ricky.Dalla sua nascita, alla notizia della “patologia” che stava per rapire suo figlio e che avrebbe chiesto a Francesco, e tutti coloro che non avrebbero mai voluto perdere Ricky, un riscatto altissimo.Ma Francesco ci restituisce il coraggio, l’amore e la disperata dedizione di un padre, che toglie ogni mattone da quel muro, ogni volta che si presenta tra lui e Ricky.Sono ventisei le lettere che Francesco mi ha mandato in un anno bellissimo passato ad attenderle una dopo l’altra.Non ci siamo ancora incontrati, ma la sua testimonianza, aprirà anche a Voi un orizzonte mai immaginato, che grazie a Francesco, dopo aver letto le sue lettere, potrete, come è stato per me, vedere e vivere assieme a lui.Ho chiesto a Francesco di scrivermi un po’ di lui, e mi è arrivata l’ultima lettera che ha, questa volta, dedicato “a Giovanni”.Giovanni Tommasini






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Un muro bianco, di fronte a me un bambino bellissimo con un bacchetta da direttore d'orchestra in mano, perso nel silenzio, in una melodia che solo lui percepiva.

Ai piedi del suo letto, di fronte a me le sue gesta per incoraggiare chi non seguiva la sua direzione, e sgridare chi stonava e non lo capiva, l'aria era offesa dalle sue sferzate per rendere la sinfonia sempre più coinvolgente.

Un'esperienza rara come una ferita, stavo iniziando a percepire la musicalità di quel silenzio, fecondato dalla sua disperata voglia di essere un unica cosa con quello spazio e quel tempo.

Questo bambino bellissimo...

Impegnarsi, perdersi nella musicalità del silenzio falciato dalle sue stilettate, i suoi movimenti nell’aria dolci e, improvvisamente, violenti. La sua “bacchetta magica”.

Non stavo male.

Non subivo il dramma dell’incapacità di vivere “normalmente”. Accettavo con amore l’'essere' di Cesare. Mi sentivo naturalmente vicino a lui.

Quelle ore le vivevo totalmente.

Mi sentivo fortunato: guardavo lui, vedevo me. Anche a me non era mai importato altro.

Ognuno il suo mondo.

Ma il problema era proprio come stare al mondo, visto che ci era stato insegnato un unico modo: la sopravvivenza con tutto ciò che ci sta intorno.

E il resto?

Eravamo noi.



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Le lettere a Ricky continuano e arricchiscono le Lettere a mio figlio autistico, che Francesco Bordoni, il "papà dal cuore stropicciato", come ama definirsi, incessantemente scrive immaginando un dialogo presente, impossibile, e futuro, sperato e sognato, al fine di alleviare le profonde sofferenze che la vita delle famiglie che vivono all'interno dello "spettro autistico", quotidianamente, propone.Una rara e preziosa testimonianza che ci regala la possibilità di vivere, capire, portare alla consapevolezza, vite vissute al limite della realtà.Dando la possibilità di riflettere sulle verità delle relazioni umane, quelle in cui le uniche piattaforme social sono l'Altro e la Realtà.L'Autismo di Ricky, l'amore senza confini di un padre, ci chiedono di ripensare il nostro essere al mondo. Perchè l'autismo non è solamente una dimensione patologica, ma una prospettiva che può essere superata uscendo ognuno di noi da un autismo in cui tutti viviamo, quello della incapacità di riconoscere l'altrove in noi.






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Fui contattato dalla mamma di Terence.“Mio figlio scrive, qualsiasi cosa. Scrive sempre. Chissà un giorno avesse il coraggio di mandarle qualcosa da leggere…”Mi arrivò questo testo.Un atto di coraggio.Aveva ragione la mamma.Questo libro rappresenta una restituzione e un testimonianza tanto rara quanto preziosa.Non si legge.Si viveAssieme a Terence.Je Suis Terence.Ci siamo tutti noi in queste pagine.Perché è il rapporto con la realtà che viene messo a nudo.E ci sentiamo senza riparo, anche noi, man mano che i capitoli rilevano e rivelano.Terence parla di sé, ma le sue parole parlano di noi.Come di fronte ad un’opera d’arte possiamo decifrare, definire, dove siamo, a che punto siamo, qual è il nostro posto in questo mondo.Quello di Terence è un altrove che in qualche parte, in qualche tempo, in qualche misura abbiamo trascorso anche noi, attraversato e poi lasciato e dimenticato.Lui no.Le sue parole ci indicano che per alcuni di noi questa terra di nessuno, estrema, faticosa, tiene in ostaggio quotidianamente.Le parole di Terence bruciano.E lasciano il segno del nostro vivere.




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Marco Ghilardi in Cuore e Mente ci regala un libro sofferto che testimonia come, a volte, i miracoli possono accadere anche quando combattiamo con patologie fondamentalmente incurabili, come l'autismo.La storia di Arianna e della sua famiglia è assolutamente fedele alla realtà fino all'ottavo anno di età della bambina che oggi, nel 2015, ha undici anni. Il resto della storia è qualcosa che è apparso nei sogni di un padre ferito, in una notte d'estate di qualche anno fa.Il libro vuole essere uno sprone per tutti coloro che combattono giornalmente con malattie di ogni genere, a credere sempre che qualcosa di straordinario possa accadere.Emozionante, toccante e non privo di colpi di scena, Cuore e Mente è un tentativo dell'autore di trasmettere un messaggio di speranza, soprattutto ai genitori di bambini affetti da ogni grado di autismo. L’ambizione, inoltre, è di sensibilizzare tutti noi a questo problema, purtroppo ancora poco conosciuto, alimentando la speranza che tutti questi ragazzi possano godere di un futuro migliore.Marco Ghilardi nasce il 3 agosto del 1978 a Roma, da una famiglia benestante. Proprio a Roma, prende la maturità scientifica che gli permetterà di accedere alla carriera militare. Oggi è un Maresciallo dei Carabinieri, in servizio alla Sezione di Balistica, Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma, in qualità di analista di laboratorio. Nel corso della sua carriera, ha ricoperto vari ruoli nell'Arma, anche come Comandante di Stazione Carabinieri. Durante il corso marescialli, studia presso l'Università di Bologna fino a specializzarsi con diploma universitario in Scienze Criminologiche Applicate. A venticinque anni si sposa e, un anno più tardi, diventa padre di una bambina, Arianna, alla quale, all'età di tre anni, verrà diagnosticato un disturbo generalizzato dello sviluppo di tipo autistico. Unitamente ai suoi genitori e alla moglie, passa i successivi anni tra terapie comportamentali e check-up periodici, senza trascurare il suo lavoro e la sua grande fede in Dio, che gli permette di andare avanti ogni giorno con fiducia ed entusiasmo. A distanza di 8 anni dalla venuta al mondo di Arianna, nasce un maschietto, Emanuele Alexander, in perfetta salute.L’autore si avvicina alla scrittura solo negli ultimi anni, così da dar voce alla sua creatività. Dopo quasi 4 anni di gestazione, partorisce il suo primo romanzo, Cuore e Mente, interamente dedicato alla storia di sua figlia Arianna. La scelta di indirizzare il suo tempo libero alla scrittura nasce dal desiderio di rimarginare le sue ferite con le parole, di voler donare quello che può, cioè quello che è.Una Produzione P.E.R.O Progetti Editoriali Realizzati Onestamente a cura di Giovanni Tommasini







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Abbiamo conosciuto Terence quando frequentava l’ultimo anno del liceo scientifico a Floridia (provincia di Siracusa) e la cooperativa San Martino gestiva il servizio ASACOM (Assistenza alla Autonomia e alla Comunicazione) anche nelle scuole superiori. Terence aveva ricevuto da pochi anni la diagnosi di autismo ad alto funzionamento e aveva il sostegno a tempo pieno, ma le strategie di intervento adottate per lui in classe non consideravano il suo peculiare funzionamento cognitivo. Da allora non abbiamo mai interrotto il contatto con questo ragazzo speciale. Sono stata sempre colpita dal suo coraggio, dalla sua determinazione, dalla sua voglia di andare avanti, di superare ostacoli e difficoltà, dalla sua capacità di chiedere aiuto. Oggi Terence mi chiede di curare la prefazione del suo secondo libro e mi accingo a svolgere questo compito con entusiasmo e orgoglio. Credo molto nelle sue capacità e sono sicura che nonostante abbia quasi 30 anni possa ancora cambiare molto e lavorare sulle sue “stranezze” proprio perché lui vuole farlo. Quando ha pubblicato il suo primo libro ne sapevo il contenuto quasi a memoria. La sua operatrice ASACOM, nostra collaboratrice che per prima lo ha conosciuto, me lo ha presentato attraverso i suoi scritti che Terence non aveva mai fatto leggere a nessuno: fogli e fogli calcati da una calligrafia fitta, a stampatello maiuscolo, che dava a quelle pagine una consistenza compatta; qualche cosa di solido. Sentivamo la forza che attraverso questa scrittura Terence ci trasmetteva. Riscriveva la stessa cosa più e più volte, andando a perfezionare in modo ossessivo ogni singolo racconto. Brevi relazioni, lui le chiamava così, che ci raccontavano una progressiva capacità di Terence di riuscire a conoscersi, riconoscersi e quindi a prendere consapevolezza dei suoi punti di forza e delle sue fragilità. Una grande energia che fluiva in lui e si trasformava in parole dense e fitte si significato. Pensammo che il suo lavoro oltre a servire a lui potesse essere di aiuto a tanti genitori, per capire, per trovare risposte, per entrare sempre più nel mondo dei loro figli; ma anche a molti operatori, noi per primi che potevamo costruire strategie di intervento a partire dalla conoscenza del suo funzionamento cognitivo. Per trasformare il suo manoscritto in libro ci sono voluti diversi anni: Terence aveva bisogno di molto tempo per costruire un pensiero che fosse comprensibile all’altro e molto tempo per accettare le piccole trasformazioni che apportavamo per rendere chiaro il suo pensiero. Questo lavoro è stata una terapia che Terence ha seguito con enorme motivazione comprendendone fino in fondo il significato e facendo tesoro di ogni suggerimento. Appena pubblicato il primo libro abbiamo organizzato in cooperativa piccoli gruppi di genitori ai quali Terence ha presentato il lavoro e con i quali sono iniziate interessanti conversazioni. I genitori sono stati curiosi di sapere tanti particolari della vita di Terence e lui stesso si è reso conto di non ricordare molto della sua infanzia. E’ iniziato così un altro percorso di ricerca: con la precisione che lo caratterizza ha ripercorso insieme alla sua mamma le tappe dello sviluppo andando ad aumentare ancora di più la sua consapevolezza. Ha raccolto tanto materiale da sentirsi pronto per la stesura di un secondo libro. Questo secondo libro arriva dopo tre anni dalla pubblicazione del primo.


A Journey in our Star: Bridges for a new education.

 


A Journey in our Star:

Bridges for a new education.




In this book Enrica Piccapietra describes some of her experiences as a teacher. In the first years her students were children with problematic families, often having painful backgrounds. From her descriptions it’s immediately clear that she’s an empathetic teacher, with educational skills and an ability to communicate. At the base of her job, as described in this book, there’s the star diagram, created by Roberto Assagioli, the founder of psychosynthesis. To better understand the meaning of this diagram it’s important to say a few words about symbols in general: a subject often forgotten but one that’s important to keep into consideration any time it comes to education and training, as well as our social life. Symbols are an intuitive, effective, deep and immediate way to communicate; symbols represent subjective realities that would be harder, if not impossible, to describe with words. For example, sun is a symbol of light and warmth, sometimes also in the spiritual world. But the use of words to communicate that set of experiences represented by the sun for each of us isn’t necessarily recommended. Other examples: the vase or the cup can represent the containment of something precious and delicate to be protected and preserved. And it can also be a spiritual treasure. The font represents the purity of roots. The climb to the mountain, the ascent to the highest level of conscious. The sea, with all its secrets and mysteries, can represent the unconscious. Being familiar with symbols language is really helpful, because they’re the language used by the unconscious. Symbols help to evoke intuitions and direct psyche’s energies; so to set up our life, they indicate a direction and describing a way of being. Advertisement uses them a lot: but for its own purpose, at the service of profits and not always of human beings. Icons and logos strike everybody, especially children, and they represent a commercial use of symbols due to their capacity to influence human behaviors.For example, the big yellow ‘M’ of a famous fast food multinational is the first letter of the alphabet that American children learn to recognize. Luckily symbols can be used not only to sell, but also to educate and inspire. The structure of this book is based on a symbol: the star symbol that is also the base of a famous diagram created by Assagioli. Jung, his colleague and friend, talked about four psychic functions: sensation, emotion, thought, and intuition. To these, Assagioli decided to add, to complete the map of what we are, three other functions not included in Jung’s four: imagination, desire-impulse, and will. He represented them as a six-point star’s rays: each ray of the star is one of the first six functions. The seventh function, the will, directs them (or should) from the center. Will is the direct expression of the Self that, in turn, is represented in the center of the star. The star is a symbol of light, which shines in the darkness, that guides (like the Pole star) and also of completeness because its rays go in all directions. In human history various schools of thought, philosophical and religious leanings have stressed more this or that psychic function, sometimes also expressing perplexity and worries regarding the others.For example, desire/impulse has often been seen as dangerous or misleading; the imagination as source of unreality; sensations, that’s the body, like something heavy and obtuse; mind as arid and cold; emotions as deceptive.Assagioli’s perspective is different: for him, every function must and can be recognized and understood and then developed and regulated. This is an essential didactic and educational task that can last all lifelong. Instead, if some of the functions are not developed or are wrongly expressed, all our being is affected by it.






TRUE LIFE STORIES

 




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Giovanni Tommasini

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TRUE LIFE STORIES



EMOTIONS IN WORDS



My story, a “writer by chance.” A deep reflection on the readers’ comments. “Its pages touched me”… My writing, your reading, routes covered together. A journey inside ourselves from our daily experiences always in search of a meaning, passing through the memories, to emotions. This is the story of a “writer by chance,” me, and my discovery of a method of expression. The text’s creation, which is present inside of us, that needs to be rendered in order to make our life experience a way to propose and follow.The emotive writing and reading. Giovanni Tommasini"An uncommon and curious setting that makes the tale, or the poem, intriguing; the whole book is a poetry treatise. I can’t put it down; it’s never slow or too descriptive.”"A ‘writer by chance’... yet not so fortuitous in the end: Giovanni Tommasini writes for all, using an experiential language full of his own past experience and rich in reflections, thoughts, translations of feelings. I recommend this book to those who want to ‘get in touch’ or meet again ‘with’ and ‘in’ a beautiful person.”


THE AMERICAN DREAM OF TOMATO BASEBALL CLUB 



Those who play baseball are, in my opinion, in some ways special persons. Baseball isn't just any sport, it doesn't just form real athletes. Baseball forms particular men. Like Giovanni Tommasini. A baseball player and today a writer. He passed through that field with a particular shape called a diamond. The green grass, the red dirt; put on a helmet, hold the bat and you are about to enter the batter's box. You against everybody: on that little hill is the pitcher ready to challenge you; all around him, his teammates are ready to eliminate you if the pitcher fails to do so.Giovanni Tommasini lived it on his skin, he experienced what it means to slide on that red dirt to get to the base before the opponent's defenders could get you out.An email, a phone call, and I met Giovanni. After exchanging a word or two I immediately understood how much baseball is still part of his life. Then, when I read Tomato, his first story, I realized how special this Ligurian author is. All the beauty and magic of this sport can be found in his writings, getting inspiration from the birth of the team in the city of Sanremo up to the fabulous story of Alex Liddi. The first real professional Italian Major League player. From Sanremo.Tommasini’s are not just ordinary stories. With his quotes from great writers, composers and poets, he can make baseball a lesson of life. Baseball not only as a team sport, but like a real gym of life. In every position, from pitcher to catcher, from shortstop to the outfield, this sport has something to give.Tommasini writes about the pitcher in Nine Spearheads: “The trajectory requested by the catcher, a dock for the hitter; the bat meeting the pitched ball, the dreamed land on the new world.Heroes. We can be heroes, just for one day and forever”.From there the decision to publish on my website Baseballmania, because I believed right away what Giovanni was proposing me. No one in Italy ever wrote about the baseball the way he did. From the first stories, to those Giovanni wrote later on, something was born also from our exchange of ideas, like the fantastic tale about the life of Agostino Liddi. The origin of Alex Liddi.Then everything happened in a short time, because Tommasini’s tales fly fast, like the 90 miles fastball of a Major League pitcher. Up to this book which collects, like a single theme, all the tales of this great Ligurian writer. The first great baseball writer in Italy.Those who played baseball are special persons.When you will get to the end of this book, you will understand why.


IT'S CESARE, IT'S ALL GOOD



The true story of a help relationship, mutually and intensely lived, between a young educator and an autistic savant child. Cesare and Giovanni first met in the ambulatory of a family counseling centre, in Genova. The proposal to try for three months home care becomes an occasion to put in contact two personalities in fully development and change who, entering in harmony, will live 15 unforgettable years... Preface letter “To suffer together” by Dott. Roberto Soriani, psychiatrist in Genova, ASL 3, mental health service. Introductive articles: .”The autism in my point of view” “What we mean when we talk about Help Relationship”. Afterword articles “The fragile X syndrome” “Intellectual and relational disabled vs intellectual and relational-abled”. Dear Giovanni,What a pleasure to hear from you after so much time!Even more so because I know that you are well and threw yourself headlong into a new venture!I must say that I’m not that surprised, because over time I’ve gotten used to the fact that you are an extremely resourceful man. Well, I wasn’t expecting to meet you again as a writer even if, like you say yourself, you’re a “writer by chance.”I gladly accepted your invite to read about your project, your story with Cesare and…how beautiful! Congratulations, you were really great, as usual I could say...It was a pleasure to read Cesare’s story and get a better understanding of what happened in that time and, thanks to your writing, also understand why it happened… First, and foremost, I must say that Iwas impressed by the simplicity and the clarity of thought and, at the same time,the depth of what you described:with few, simple words you were able to paint this world that still looks strange and mysterious, the world of autism.It was natural for me to wonder what had worked so well in your relationship and what had allowed you to reach this point.My first answer was EMPATHY!This is an odd word…abused at times, often misunderstood.Through the story you wrote, its meaning becomes more understandable, starting from its etymology: “Suffering together.”Cesare allowed you to enter into his world because he felt that you had suffered as well and therefore you could understand what he was feeling.Then he “made you suffer,” putting you to the test, challenging you to tolerate his pain also. Only after that could he trust you and, consequently, rely on you.The second answer was your “NO FEAR.”Mind you, it’s not courage.It’s the fact that you didn’t allow the monsters in Cesare’s world to scare you. You faced them with him, showing him that they could be neutralized, if not defeated, forever. How could you do that?Some of it has to do with your boldness, due to your professional inexperience, but most of all you could do it because you were able to look inside yourself and discover that you had some monsters too and you had neutralized them…In the end, your intellectual and emotional honesty allowed you to reach the results that you obtained with Cesare.I’m glad I could work with you, I’m glad I could read this story again and write these things.Keep being yourself, keep having the same honesty and fighting the monsters that inhabit our world.Your dearest Roberto.Dr. Roberto SorianiPsychiatrist














martedì 19 settembre 2023

PERCORSI ROMANI: UN VIAGGIO ATTRAVERSO STORIA ED EMOZIONI

 


PERCORSI ROMANI

UN VIAGGIO ATTRAVERSO STORIA ED EMOZIONI


Questa raccolta di mie visite a Roma non è una guida turistica, ma un vero e proprio viaggio attraverso storia ed emozioni.
Ho provato a trasmettere la ricchezza di un luogo non solo attraverso i fatti storici, ma anche attraverso le leggende e le storie d'amore che lo hanno reso unico.
Ogni angolo racchiude una storia da raccontare, un segreto da svelare.
Attraverso le mie parole, voglio far rivivere quei momenti passati, far sentire l'emozione di chi ha camminato per quei luoghi, di chi si è lasciato incantare dalla magia del passato.
Mi piace immergermi nelle storie poco conosciute, avvicinarmi alle vite di personaggi dimenticati dalla storia ufficiale, che hanno lasciato il loro segno in un modo o nell'altro.
Voglio dare loro voce, voglio far vibrare le emozioni che hanno provato, le passioni che hanno guidato le loro azioni.
Le leggende, seppur avvolte da veli di mistero, hanno anch'esse la loro importanza.
Le leggende ci permettono di dare un'anima a ciò che la storia potrebbe aver dimenticato.
Sono un modo per rendere vivo il passato, per far sì che le pietre raccontino ancora le loro storie, per far sì che il visitatore si senta parte di un mondo che è esistito, ma che continua a rivivere in qualche modo.
Attraverso la fusione di fatti reali e leggende, di storia ed emozioni, voglio catturare l'attenzione di chi mi legge, voglio suscitare curiosità e interesse per luoghi che altrimenti potrebbero passare inosservati.
Il lettore non troverà un elenco di dati storici e curiosità superficiali, ma un invito a immergersi in un mondo affascinante e misterioso, a scoprire le storie che si celano dietro ogni pietra, a sentire il battito del passato che risuona ancora oggi.
E così, attraverso le mie parole, viaggeremo insieme tra le vie di un luogo, tra le pagine di una storia che unisce i fatti reali all'emozione, le leggende alla verità, creando un connubio unico tra il cuore e la mente.




IL SOMMARIO

TUTTI I LIBRI DI GIOVANNI TOMMASINI. Pagine d'amore per mio figlio Le mie prime 800 pagine.

 


PAGINE D'AMORE PER MIO FIGLIO:

TUTTI I LIBRI DI GIOVANNI TOMMASINI IN UN UNICA RACCOLTA




Una antologia necessaria. Per vivere sempre meglio le due piattaforme social che pare stiano diventando sempre meno frequentate.
L'Altro è la Realtà.
Questi i testi inseriti in questa collana:
- Il sogno Americano del Tomato Baseball Club. Piccoli inconsapevoli eroi del baseball.
- La musicalità del silenzio. Il nostro autismo e quello del mondo attorno a noi.
- Emozioni e Parole. La scrittura emotiva. Leggere rende liberi, scrivere felici.
- Una vita senza. Una storia di quotidiana resilienza.
- L'Ultima lettera alla mia prima fidanzata.
- Papà mi connetti. La perenne connessione e il futuro delle nuove generazioni.
- Terra battura. Essere vivi e scendere a rete. Questa la felicità.
- Panico ben temperato.
- Il virus siamo noi. Riflessioni in quarantena.

LA COLLANA SU AMAZON



GIOVANNI E IL RISCATTO DELLA LETTERATURA
Nessuno sceglie quando venire al mondo.
Così come nessuno decide quando lasciarlo.
È possibile che, lungo il sentiero della propria vita, si possano raccogliere, nel cestello del proprio vissuto, tutte quelle esperienze che, una volta poste in esame sopra un tavolo al ritorno a casa, si rivelano per quella cardinalità che è tipica delle parabole, delle favole antiche e degli insegnamenti, coniati da un senso profondo del quale è impossibile scorgere il fondo?
È una domanda antica e permeante, soffusa e spietata, che intercede qualsiasi pensiero non appena lo scrivano, in qualunque parte del mondo esso si trovi, si segga sulla sua seggiola ed abbia modo di impugnare la penna.
Quanto è fattibile la misurazione del loro riverbero effettivo? La vibrazione innestata avrà una valenza a lungo gettito?
Verrà ascoltata?
Può davvero, la singola esperienza vissuta e respirata nell'intimo, protrarsi oltre la bolla dell'individuale ed andare ad influenzare concretamente il mondo altrui?
È su queste basi che, al primo acchito, il nuovo lettore si approccia a Giovanni Tommasini; perché la medesima domanda, di riflesso, se la pone soprattutto lui, cliente finale: quanto ha peso il testo che leggerò? Mi fornirà quelle soluzioni a cui tendenzialmente punto, quando attingo ad un'opera letteraria, artistica, scientifica, comunque modellata dall'uomo?
Perché è inevitabile affermarlo: l'essere umano è alla assidua ricerca del proprio simile, ovunque esso sia; in modo costante, instancabile, seguendo quel flusso spesso e non misurabile, infinito come il tempo, dettato dal suo stesso istinto recondito. E l'opera d'arte, etimologicamente ideata e gestita dalle braccia, costituisce, senza dubbio fatto, l'agente artificiale di un pensiero, di un concetto immesso dall'Altro; un canale di comunicazione espresso ed inserito nella realtà.
Una liberazione, come riterrebbe Tommasini.
Perché il cammino che ha portato l'autore al compimento della collana che reggete fra le mani, non è avvenuto in un contesto regolare e ovattato, fra muri intonacati di rosa, punteggiati da quadri con riposanti paesaggi agricoli, innanzi ad uno scrittoio di mogano orlato di bordi antiurto e la sicurezza di un paio di imposte sigillate ed un termosifone acceso: Giovanni, educatore di una casa famiglia nel primo entroterra genovese che ha vissuto la propria città fin da bambino nel suo cuore più fibroso e reale, è, a tutti gli effetti, un sopravvissuto. Intellettuale, verrebbe da aggettivare.

Nato dalla parte nascosta dell'utero, sfociò dal corpo di sua madre come una spiazzante sorpresa; “peloso” e “irrequieto”, espresse ben presto la sua impreparazione al soggiorno su questo mondo mordendo e pestando, rispondendo a tono e chiudendo con tonfi secchi i libri di scuola.
“Ingestibile!”, “Particolare!”. Le insegnanti gli affiliarono un profilo da somaro tale che permisero al padre, dirigente di banca, di mantenere, assieme alla anaffettiva madre, un trattamento esclusivo nei suoi confronti non comunque dissimile da quello che già utilizzava nei giorni buoni. E mentre la sorella stava a guardare, strane voci iniziavano a circolare sulla testa del fratello gemello...

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PANICO BEN TEMPERATO 

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L'amor proprio e come mi ha salvato la vita.

Come vivere consapevolmente, storicizzare e neutralizzare i prodromi del panico.
Ci sono in noi esperienze passate che se non recuperate vanno in automatico ad alimentare tutto ciò da cui siamo scappati. Può rappresentare la sfida di una vita l'affrontare coraggiosamente quell'altrove che tutto vorremmo piuttosto che incontrare e rivivere. Paradossalmente più rimandiamo questo appuntamento più il nostro corpo ci chiederà, nelle forme più diverse e deflagranti, di riprendere a ritroso il cammino.
Il panico può essere nostro alleato, il corpo chiede di fermarsi per trovare "le parole per viverlo".
Siamo fuggiti da quella casa, quelle case, anche se i loro protagonisti continuano a dominare su noi stessi.
Si può tornare, entrare, mettersi in contatto, coraggiosamente trovare le parole per tradurre un'antica male dizione per riprendere, stavolta e per sempre, il cammino, nel sentiero della bene dizione.

„Gli dei di una volta, perso l'incanto e assunte le sembianze di potenze impersonali, escono dai loro sepolcri, aspirano a dominare sulla nostra vita e riprendono la loro lotta eterna.“ — Max Weber

L'immagine di copertina dal titolo EXP_0152.RAW è stata realizzata da Maurizio Sapia.

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Perché vivevo il tennis.
Cioè la vita vissuta, prima di esserne definitivamente rapito.
Otto campi da tennis, un salice piangente che ti accoglieva all’uscita del bar di fronte ai due campi centrali, sempre pronto ad accogliere chi avesse bisogno di una pausa dal sole e dalle fatiche che quella terra rossa pretendeva... il paradiso terrestre ai miei piedi.

Il mio nuovo libro è realtà.

TERRA BATTUTA
Essere vivi e scendere a rete. Questa la felicità.

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Un omaggio e ringraziamento al tennis e i suoi protagonisti e cantori.

Una breve presentazione:

In TERRA BATTUTA il tennis viene ad assumere il tono di una allegoria e un inno alla vita.

Lo sfondo e il pre testo sul quale narrare una storia di vita apparentemente ingiocabile, all'interno della quale cercare, trovare e aprire, quello scrigno in cui sono custoditi i momenti migliori vissuti, alle volte dimenticati, ma sempre in noi.

Sogni, miti, passioni, nel ricordo delle imprese degli eroi di questo meraviglioso sport e dei suoi due più mirabili cantori.

Impronte preziose da portare alla consapevolezza,

Per far risplendere, in tutti noi, quella luce che ha permesso di credere che la vita si può giocare, scendendo a rete, con la voglia di affrontare la realtà che l'Altro ci riproporrà nella risposta al nostro servizio di rimessa in gioco.



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TESTIMONIANZE DI VITA VISSUTA ALL'INTERNO DELLO "SPETTRO AUTISTICO"

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Un muro bianco, di fronte a me un bambino bellissimo con un bacchetta da direttore d'orchestra in mano, perso nel silenzio, in una melodia che solo lui percepiva.
Ai piedi del suo letto, di fronte a me le sue gesta per incoraggiare chi non seguiva la sua direzione, e sgridare chi stonava e non lo capiva, l'aria era offesa dalle sue sferzate per rendere la sinfonia sempre più coinvolgente.
Un'esperienza rara come una ferita, stavo iniziando a percepire la musicalità di quel silenzio, fecondato dalla sua disperata voglia di essere un unica cosa con quello spazio e quel tempo.
Questo bambino bellissimo...
Impegnarsi, perdersi nella musicalità del silenzio falciato dalle sue stilettate, i suoi movimenti nell’aria dolci e, improvvisamente, violenti. La sua “bacchetta magica”.
Non stavo male.
Non subivo il dramma dell’incapacità di vivere “normalmente”. Accettavo con amore l’'essere' di Cesare. Mi sentivo naturalmente vicino a lui.
Quelle ore le vivevo totalmente.
Mi sentivo fortunato: guardavo lui, vedevo me. Anche a me non era mai importato altro.

Ognuno il suo mondo.

Ma il problema era proprio come stare al mondo, visto che ci era stato insegnato un unico modo: la sopravvivenza con tutto ciò che ci sta intorno.

E il resto?
Eravamo noi.


mercoledì 13 settembre 2023

CINEMA E SPORT. 12 FILM INDIMENTICABILI. Proposti e raccontati da Giovanni Tommasini.

 


CINEMA E SPORT

 12 FILM INDIMENTICABILI 


Lo sport rappresentato nel cinema.
Per vivere ogni possibile declinazione della meravigliosa espressione delle relazioni umane all'interno della competizione sportiva e del mondo che ne fa parte.
In questa raccolta sono riproposti dodici film di sport che fanno parte della storia del cinema in quanto capolavori assoluti di questa arte moderna che rende possibile entrare nel cuore delle più preziose e rare vicende umane, regalandoci la possibilità di viverle come se ne fossimo anche noi spettori i protagonisti.
Dodici film da vedere in famiglia, proporre nelle scuole, godere con gli amici.
Per riflettere sulle umane vicende, fuori dalla logica dello sport rappresentato in questi tempi, troppo spesso, in toni che poco hanno a vedere con la bellezza di ciò che può essere espresso dalla più alta definizione di questa realtà.
Lo SPORT nella sua dimensione più generosa di emozioni e dalle gesta indimenticabili.

domenica 3 settembre 2023

Sentimenti, percezioni, sensazioni... i ricordi che scorrono alla velocità della luce...

 


L'amor proprio e come mi ha salvato la vita.

Come vivere consapevolmente, storicizzare e neutralizzare, i prodromi del #panico.

PANICO BEN TEMPERATO
Il Libro e l'Ebook su Amazon 

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La presentazione a cura di Maria Teresa De Donato.

Sentimenti, percezioni, sensazioni... i ricordi che scorrono alla velocità della luce, così come altrettanto acuta è la sofferenza vissuta, accumulata e che ha attanagliato per decenni.

Lo stile è scorrevole, poetico e altrettanto intenso. Ogni parola ed espressione sono accuratamente ricercate, proprio come avrebbe fatto un Pittore per trovare la tonalità più adatta per rappresentare ogni minimo dettaglio del quadro che avrebbe realizzato: un quadro triste anche se, paradossalmente, di una bellezza struggente.

Il linguaggio, come in ogni produzione letteraria di Giovanni Tommasini, Autore di Panico ben temperato, è armonico e al tempo stesso accompagnato da una profondità di pensiero, capacità di analisi e da altrettanta emotività che lui cerca a volte di tenere a bada e altre la lascia straripare dagli argini mentre la sua mente si immerge completamente nei ricordi: il tutto e il nulla, la perfezione e l’inferno, la gioia e la più atroce sofferenza, tutto e il contrario di tutto è il cocktail di cui si è nutrito e che ha rappresentato la sua infanzia e adolescenza – terrificante e straordinariamente attraente... una droga tossica di cui liberarsi e senza la quale non si poteva, tuttavia, vivere.

C’è una risposta a tutte le nostre domande e soprattutto a quella legata al ‘Perché’ di tanta sofferenza, delle tante botte e violenze subite proprio da chi avrebbe dovuto proteggerci, difenderci e amarci?

Probabilmente no. Ognuno ha fatto ciò che era in grado di fare. Se fosse stato capace di fare di meglio, di amare se stesso e proiettare altrettanto amore sui figli, di tenere a bada i proprio demoni interiori lo avrebbe fatto.

Le prime recensioni da parte dei lettori.

https://giovannitommasiniscrittore.blogspot.com/2023/08/panico-ben-temperato-recensioni-di.html

L’Amore, i sogni, le delusioni, la ricerca di se stessi e, soprattutto, il recupero di se stessi che porti a vivere una Vita degna di essere definita tale, sono i temi predominanti di questo memoir di Giovanni Tommasini. Contemporaneamente, la presa di coscienza e il fare i conti con la propria emotività e sensibilità diventano strumento di liberazione e guarigione da un passato sofferto e che non permetteva di ‘prendere il volo’ e di godere appieno delle bellezze della Vita.

Panico ben temperato è un libro stupendo la cui lettura consiglio a tutti, scritto da un Autore ed Educatore in grado di rapportarsi con il pubblico di lettori, così come con ogni suo interlocutore, grazie a una profondità di pensiero, estrema sensibilità e immensa empatia per l’altrui sofferenza.

PANICO BEN TEMPERATO: l'incipit. 
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Emozionato, 

appassionato, 

avendo presente l'inizio, la direzione, senza saperne lo sviluppo e la fine, 

accettandone con gioia la fatica, 

scrivo con occhi asciutti, 

accarezzando l'erba ancora presente, in luoghi nascosti ai più, 

nella mia anima, 

le mie pagine d'amore per mio figlio, 

per credere sempre più che la bellezza della vita 

sia nell'accoglienza delle fatiche quotidiane, 

nella ricerca delle parole 

per renderle vivibili.