martedì 3 ottobre 2023

SCRIVERE RENDE FELICI. LA SCRITTURA EMOTIVA. EMOZIONI E PAROLE DA VIVERE ASSIEME.

 


Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perché.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole.
 
Charles Baudelaire


LA SCRITTURA EMOTIVA



Una guida, un manuale da tenere con sè, un dizionario delle emozioni. Definitivo. Per tradurre il vissuto, le immagini, il prodotto chimico- emotivo, in noi. Per comporre il testo da restituire sulla pagina, narrare quell'alveo, l'esperito, che viviamo ma non riusciamo ad esprimere, ripercorrere. Per colmare la distanza tra la vita e il vivere. Due realtà apparentemente inconciliabili. In Emozioni e Parole troverai un percorso da fare assieme, passo dopo passo, per sentire e capire, leggere e scrivere, in un dialogo sempre attivo tra l'esperienza, in questo caso la lettura del testo e ciò che viene richiamato dalle profondità del nostro essere. Per aprire quello scrigno dimenticato, ma in noi, nel quale sono state salvate le pietre preziose che, tradotte in parole, permetteranno di creare l'autenticità della narrativa. Per sciogliere una male-dizione in una bene-dizione. Leggere rende liberi, scrivere felici. Quando avrai finito di vivere questo percorso di creazione della "scrittura emotiva" avrai capito il perchè.



Il sommario del saggio

I passi della realizzazione della scrittura emotiva, un viaggio interiore da restituire per proporre il percorso al lettore. Da fare assieme:

Premesse introduttive. 7



Premesse introduttive
 
Il mio scrivere è un percorso lungo nel quale il momento in cui mi metto alla tastiera non è che la penultima tappa prima dell'arrivo a fine corsa..
La partenza: l’esperito quotidiano.
Il passo successivo: la messa a fuoco di un senso in ciò che sto vivendo, ho vissuto, vorrei vivere.
Viene a configurarsi in me la necessità di esprimere un concetto.
Dare un nome e articolare un discorso sulla sensazione che poco prima ha dato una scossa ai miei pensieri sino ad allora tranquillamente messi in stand-by dalla tranquilla routine quotidiana e che la realtà mi propone e della quale non posso più rimandarne la comprensione.
Il concetto va a collegarsi con ricordi, vissuti, racconti, eventi, in automatico.
La memoria a questo punto elicita emozioni.
Sentimenti che sono propri dell'immaginario che il vissuto di partenza ha messo in luce.
E’ un movimento eminentemente interiore.
L’inizio e la fine di tutto in un unico momento, la terra di mezzo sarà da scoprire, il senso che noi diamo al nostro essere in gioco, un misto da scomporre e mettere in forma discorsiva, per realizzare scenari sempre più vivibili per il nostro procedere.
 
 
 
 “ Tu lo sai cosa sono i fasiani?
No. Cosa sono?
 
Uccelli. Uccelli che provano tutte le emozioni in un solo istante. Quando cantano esprimono amore e rabbia e paura e gioia e tristezza tutto insieme, mescolato in un unico suono magnifico! Quando gli capita di incontrare l’amore della loro vita sono al tempo stesso felici e tristi. Felici perché capiscono di essere di fronte all’inizio, ma tristi perché in fondo sanno che è già finita.”
 
Astrid Bergès-Frisbey
Micheal Pitt – Ian
 
Progetto che esprime la volontà di restituire storie di vita paradigmatiche in forma semplice, all'interno di un racconto interessante, che le rappresenti nel migliore e più ampio dei modi.
Un percorso proprio dell’esperienza quotidiana, un “qui e ora” che va a collegarsi con il “la e allora” che “salvo” e mi propongo di tradurre, riproporre e restituire.
Pressante in me la necessità di esprimere pienamente tutto ciò.
Inserisco la variabile del tempo, mi concedo momenti di “riflessioni”, apro in me finestre che salvano e lasciano in quiescenza il concetto che ho intravisto e che l’esperienza mi ha messo di fronte, poi entrato in me, vagando nel mio mondo interiore.
Un lento “decantare” in attesa di “vedere” le parti ben rappresentate e sempre più “chiare”.
 
La sensibilità è una condanna ma ti consente di cogliere migliaia di  colori in un viaggio in bianco e nero.
Michelangelo Da Pisa
 
Esperienza
Tutti i luoghi che ho visto,
che ho visitato,
ora so – ne sono certo:
non ci sono mai stato.
Giorgio Caproni
 
A questo punto nasce una necessità “fisiologica” di restituire, “scaricare”, in forma di parole questo vero e proprio “prodotto” che è un misto d’intellettualità, emotività razionalità, e può essere rappresentato in forma di parole, racconto, narrazione.
Mi metto allora a scrivere senza pensare inizialmente alla corretta espressione, ma ascoltando, accogliendo, accettando questo “prodotto” emozionale fatto di un concetto di partenza sottostante a tutto, ricordi, emozioni e sentimenti che danno “vitalità” al vissuto che tutto ciò ha elicitato.
 
…perch’io, che nella notte abito solo, anch’io, di notte, strusciando un cerino sul muro, accendo cauto una candela bianca nella mia mente – apro una vela timida nella tenebra, e il pennino strusciando che mi scricchiola, anch’io scrivo e riscrivo in silenzio e a lungo il pianto che mi bagna la mente….
Giorgio Caproni
Non siamo che alla metà del percorso che dovrà portarmi alla stesura finale del testo “pubblicabile”.
Collegata a questo metodo che io definisco “scrittura emotiva”, è la tecnica “citazionistica” che entrerà in aiuto nella fase di “revisione” del testo, fondamentale per definire il mio rapporto con i lettori.
Metto in campo i miei “amici elettivi”, autori che ho chiamato in soccorso nella solitudine della mia crescita, pomeriggi sconfinati in una casa di soli libri, sogno ancora in atto che non ho nessuna intenzione di interrompere..
Questo il percorso che mi porta alla tastiera.
Un ultimo passaggio sarà necessario.
Eliminare ogni mio protagonismo dal testo per far entrare in campo chi andrà a leggere le mie pagine.
Il loro quotidiano, in questo caso la “lettura” delle mie pagine, li porterà, inconsapevolmente a ripercorrere una medesima esperienza.
Le mie parole, i loro concetti, ricordi, emozioni.
Il cerchio si chiude.
Come ottenere questa “reazione” da parte di chi leggerà il mio “testo emotivo”?
Predisporre i presupposti per l’imbarco e fare assieme lo stesso viaggio?
Ognuno sul proprio spartito.
La vita è un viaggio, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina.
Agostino d’Ippona
 
Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato.
Edgar Allan Poe
 
La versione finale sarà da riproporre ripulita da ogni mia presenza, protagonismo, il testo ripulito da ogni possibile “condizionamento”, il lettore non dovrà mai sentirsi condotto, in soggezione, da parte dello scrivente.
Necessario eliminare mie spiegazioni, interpretazioni, dimostrazioni di “intelligenza”, lasciando “sul terreno” solo la narrazione, il puro racconto, le emozioni, come quei disegni in cui sono presenti solo i contorni, così da lasciare il lettore libero di colorare partendo da se stesso, dal proprio immaginario interiore, le mappe emotive-concettuali rappresentate.
 
L’arte di scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole.
Henri Bergson, L’anima e il corpo (conferenza), 1912
Questo “lavorio” mi coinvolge totalmente nel corso della mia esperienza quotidiana.
Soffermarmi su concetti che fanno da “start” a tutto ciò che ho appena descritto.
La lettura è piacere e gioia di essere vivo o tristezza di essere vivo, e soprattutto è conoscenza e domande.
Roberto Bolano, 2004, (postumo)




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