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La scrittura emotiva, come viverla, tradurla, metterla a disposizione e in relazione con il lettore?
Una proposta narrativa, un percorso di introspezione per cercare e trovare le parole per esprimere le proprie emozioni. Cosa c'è di più importante e prezioso del nostro mondo interiore? Il rapporto emotivo con la realtà, ciò che condiziona ogni nostra scelta e azione. "La scrittura emotiva" propone una serie di riflessioni per trovare "le parole per dirlo". Perché se Leggere rende Liberi, Scrivere rende Felici. Leggere in Noi stessi, il nostro rapporto con la realtà. Scrivere il nostro futuro, per diventare autori del proprio destino.
La scrittura emotiva, come viverla, tradurla, metterla a disposizione e in relazione con il lettore?
Una proposta narrativa, un percorso di introspezione per cercare e trovare le parole per esprimere le proprie emozioni. Cosa c'è di più importante e prezioso del nostro mondo interiore? Il rapporto emotivo con la realtà, ciò che condiziona ogni nostra scelta e azione. "La scrittura emotiva" propone una serie di riflessioni per trovare "le parole per dirlo". Perché se Leggere rende Liberi, Scrivere rende Felici. Leggere in Noi stessi, il nostro rapporto con la realtà. Scrivere il nostro futuro, per diventare autori del proprio destino.
LA TECNICA CITAZIONISTICA
Nei pomeriggi infiniti passati, nei primi anni della mia vita, in solitudine, altro non potevo fare che mettere mano a ciò che in casa mia era presente in abbondanza.
Ancora non potevo capire che
sarebbe stata la mia salvezza.
I libri. E che libri. Il
meglio.
In mezzo alle sofferenze di
un’infanzia difficile, preso da situazioni e passioni sproporzionate per l’età,
in assenza di equilibri vivibili, relazioni inconcepibili per un bambino, non
poter prevedere “la successiva mossa”, iniziai a chiedere aiuto, a cercare
risposte, alle pagine che mio padre, senza soluzione di continuità, aveva tra
le mani
I miei “amici elettivi” ,che
nel percorso che porta dalle esperienze quotidiane all’esigenza di raccontare e
restituire “concetti” in forma semplice e facilmente comprensibile, spesso mi
fa piacere chiamare in causa, in aiuto.
In automatico tornano, quasi
fossero richieste dall’esperienza vissuta, le pagine alle quali chiedevo aiuto
allora, vengono a galla e danno un ulteriore “taglio”, respiro, ai “concetti”
che “salvo” per vivere al meglio, comprendere, salvare, l’esperito.
Similmente, nel momento in
cui arrivo alla tastiera per cercare le parole per descrivere le emozioni ormai
abbastanza chiare in me, così da poter essere “narrate”, gli autori a me più
familiari, essendo anch’essi “ricordi” parte della mia storia passata, vengono
coinvolti nell’opera di restituzione della “scrittura emotiva”.
Sono due le esperienze
fondamentali che nel corso della mia “disperata ricerca” di Sortie de Secours,
uscite di sicurezza per rendere sempre più vivibile il mio essere al mondo, mi
hanno portato a andare in direzione della “tecnica citazionistica”.
La fortuna di essere stato
presente alla conferenza del poeta Giuseppe Conte in ricordo del suo amico
Italo Calvino mancato pochi giorni prima e i “Frammenti di un discorso amoroso”
di Roland Barthes.
Era da poco iniziata la
scuola, fine settembre e ci riunirono in palestra.
Fine settembre 1985.
Il poeta Giuseppe Conte
iniziò a parlare del suo amico Italo Calvino, per dare la sua testimonianza nel
tentativo di avvicinarci ad una “visione” più alta del nostro vivere.
“Ora vi faccio un regalo,,
vedete voi che fare, potreste anche scegliere di non vivere in balia di voi
stessi e degli altri…”. Iniziò a leggere.
“L’inferno
dei viventi non è qualcosa che sarà. Se ce n’è uno, è quello che è già qui,
l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando assieme. Due modi ci
sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e
diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed
esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e
cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”
Dunque sollevò lo sguardo.
“Sono le ultime frasi de le
Città Invisibili del mio amico Italo. Vedete voi che farne, siete
insopportabili”.
Se ne andò.
Una frase. Dalla quale
rimasi come folgorato.
Una svolta per me.
La riscrissi e misi il
foglietto nel mio portafoglio.
Ritrovai lo stesso respiro,
la stessa energia, la possibilità di vivere diversamente la mia disperata
voglia di vita, di trovare un senso in tutto ciò che stavo vivendo, nei
“Frammenti di un discorso amoroso” di Roland Barthes.
L’autore nella sua opera
scompone le dinamiche dell’amore per argomenti dalla A alla Z.
Per ognuno di essi propone
un piccolo trattato di presentazione, per poi riportare citazioni e trattazioni
di autori classici che avevano già argomentato e espresso il concetto proposto.
In poche parole la vera
essenza della cultura.
Proporre visioni originali e
diverse su una stessa realtà.
I grandi maestri riuscendoci
in poche parole e nella forma più semplice e comprensibile.
Il grande fascino di
riuscire a descrivere l’immenso rappresentato dalle umane passioni, la vita
relazionale, in poche parole, righe.
Andai alla ricerca di questa
magia, e la trovai in tanti autori, opere, forme espressive.
Una frase come “Il
naufragio mi ha dato la felicità” (Onda su Onda di Paolo Conte)
salva. Va giocata al momento giusto.
È appena finito il temporale e sei case
su dieci
son andate giù,
meglio che tu aprì la capotte
e con i tuoi grandi occhioni guardi in
su,
beviti sto cielo azzurro e alto
che
sembra di smalto e corre con noi”
Onda su Onda – Paolo Conte
Le macerie della guerra
attorno a noi, l’invito a godersi il futuro, con gioia, grandi orizzonti,
aprirsi alla speranza.
Che arte. Che sfida.
Rappresentare il misto di ogni realtà, riproponendolo nelle sue contraddizioni
in poche parole, piacevoli, incisive, che vanno a toccare, immediatamente, il
nostro lato emotivo.
Una sfida.
Riuscirci.
Ma prima cercare, salvare,
imparare da chi ne è stato capace, artisticamente.
L’assenza
è un assedio.
Piero Ciampi
La perfezione.
Non è solo poesia.
E’ tanto altro.
La poesia contiene segreti
ai più poco accessibili.
Che misteriosamente,
appunto, passano, entrano in noi, ci trasformano.
Alcune forme espressive
rivelano questi segreti al di fuori di un senso compiuto.
Fecondano.
Senza passare da traduzioni.
Arrivano all’essenza.
Confuso
sogno.
Umana
vita implora
Se
tutto, tutto ancora tacerà.
Sandro Penna
Passano oltre, danno
nutrimento, aiutano a vivere meglio.
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La felicità non si vive, si ricorda.
Un libro, questo, che va letto con il cuore completamente aperto.
L’autore fin dalle prime frasi ci spalanca con incantevole maestria ad una sensibilità estrema e delicata, che va letta come una lunga cantilena in cui farsi avvolgere dalla sensazioni e riporre noi stessi mentre la leggiamo.
Le pagine alternano la consapevolezza matura- derivante dalla conoscenza del tempo che è stato- alla dolce ingenuità dei sogni- strascico dell’incoscienza di un tempo che si spera mai passato, quello della nostra gioventù- in un assolo di voce maschile che rincorrere quella femminile, ricordando Michela.
La felicità non si vive, si ricorda.
Un libro, questo, che va letto con il cuore completamente aperto.
L’autore fin dalle prime frasi ci spalanca con incantevole maestria ad una sensibilità estrema e delicata, che va letta come una lunga cantilena in cui farsi avvolgere dalla sensazioni e riporre noi stessi mentre la leggiamo.
Le pagine alternano la consapevolezza matura- derivante dalla conoscenza del tempo che è stato- alla dolce ingenuità dei sogni- strascico dell’incoscienza di un tempo che si spera mai passato, quello della nostra gioventù- in un assolo di voce maschile che rincorrere quella femminile, ricordando Michela.