"La prima peggiore mai avuta".
Ogni anno si sente questa frase da parte di insegnanti in seria difficoltà con classi formate da nuovi alunni che non sanno che farsene di un "essere umano" in carne ed ossa a cui si chiede di dare attenzione.
Nati, cresciuti e vissuti con uno schermo di fronte ai loro occhi, un device che restituisce onnipotenza a piene mani, una barra di ricerca che risolve ogni domanda e richiesta di assistenza sotto ogni punto di vista.
Un'esperienza di vita relazionale virtuale che non educa, abitua, insegna a vivere in relazione con un Altro e una Realtà coinvolgente sotto ogni punto di vista sensoriale, relazionale, emotivo, intellettivo, porta a sedersi per la prima volta in una classe per tutta la mattina senza aver mai fatto l'esperienza di una attenzione riflessiva.
Una relazione che richiede il superamento di quei 7 secondi che attualmente sono la media di capacità di attenzione di chiunque stia il 70 % della propria giornata collegato, iperconnesso.
VOYERISMO E ESIBIZIONISMO.
Sul web non è rimasto altro.
La vita è un altrove sconosciuto.
Si parla sempre più di introduzione nei programmi scolastici di ore di "rieducazione alla relazione", definiti anche educazione affettiva, educazione sentimentale e la fatidica e dibattutissima "educazione sessuale" che altro non è che una educazione alla vita vissuta con tutti i cinque sensi.
Tornare alla dimensione del NOI, alla vita off-line, insomma.
Vi propongo una lettera di una professoressa che ha iniziato a lavorare in classe con PAPA' MI CONNETTI? La perenne connessione e il futuro delle nuove generazioni che stanno nascendo, crescendo, vivendo, senza l'Altro e la Realtà.
E' POSSIBILE VIVERE PENSIERI VIOLENTI SENZA METTERLI IN
ATTO?
EDUCAZIONE AFFETTIVA, EMOTIVA E RELAZIONALE. TRE LIBRI.
Stamattina in classe alcune mie alunne hanno presentato il libro "Papà mi connetti?" ai compagni, attraverso un lavoro multimediale ben costruito.
Eh, sì, non ci siamo più sentiti, ma ne approfitto per comunicarle che ho apprezzato la pubblicazione e consigliato la lettura ai ragazzi i quali, durante la pausa natalizia, hanno acquistato una quindicina di copie su Amazon. Perché fossero spronati a leggerlo, ho detto loro che avrebbero potuto sostenere una verifica orale sulle tematiche trattate che ben si inseriscono nel programma di educazione civica (Area Cittadinanza Digitale).
Stamattina dunque abbiamo parlato di lei, dedicando due ore di lezione ai contenuti del libro, in particolare, alle patologie da connessione.
Convinta di farle cosa gradita, ho ritenuto doveroso comunicarglielo.
Un saluto, Pia
Questa la presentazione del saggio:
SINOSSI
Uno tsunami digitale ha travolto tutto e tutti. In meno di
un decennio, dal 2012 in poi, dall'esplosione dell'uso dello smartphone e dei
social, la perenne connessione ha provocato una desertificazione impensabile ai
più, dal punto di vista relazionale, culturale e emotivo.
Che fare dunque? Come recuperare quel mondo ormai
dimenticato, in cui le uniche piattaforme social erano l'Altro e la Realtà?
Insegnanti, genitori, adolescenti, si stanno sempre più
chiedendo il perchè di una solitudine insopportabile mascherata da uno schermo
che fa sentire onnipotenti, in cui domina esibizionismo e voyerismo effimero
che lascia tutti noi soli e incollati a un device.
In questo saggio vengono proposte le riflessioni di un padre
preoccupato che assieme al figlio cerca le risposte per tornare a vivere
pienamente la vita con tutti i cinque sensi, guardandosi negli occhi, sentendo
il calore degli abbracci, recupeerando un dialogo fecondante con un Altro
significante.
È facile fare il genitore digitale vero?
Lo sai di essere un genitore spacciatore di dipendenza?
Lo sai che stai perdendo esperienze genitoriali mai più
restituibili?
Figli inaccessibili?
In famiglia non si parla più?
Tutti perennemente connessi?
PAPÀ MI CONNETTI? Ti aiuterà a capire e riflettere sui
pericolosi effetti della perenne connessione sulle relazioni familiari,
sociali, sul rendimento scolastico e il futuro delle nuove generazioni.
Per tornare a vivere nella dimensione del NOI.
Frammento dal testo PAPA’ MI CONNETTI? La perenne
connessione e il futuro delle nuove generazioni.
Una domanda di mio figlio, in un giorno qualunque, ha
squarciato quel velo di inconsapevolezza che aleggiava dentro di me e ho
improvvisamente sentito crescere, nel tempo, una nuova paura: che i nostri
ragazzi rimanessero intrappolati nelle maglie del web.
Colto da ridde di interrogativi, sono giunto a chiedermi se,
ogni volta che si connettono in rete, rischiano di scollegarsi dalla realtà...
Così è nato questo libro.
Pensieri e interrogativi sui Millennials: lo scritto di un
padre preoccupato. Un confronto fra gli adolescenti degli anni Ottanta, la
prima generazione senza guerra, e i figli di oggi, cresciuti davanti a uno
schermo. In ogni pagina, traccio un percorso che riporti lo sguardo dei ragazzi
sulla magia del mondo interiore.
Che cosa sarà di loro se, come appare ormai evidente,
crescono dimenticando la fecondante funzione dell’altro, così fondamentale per
la costruzione del sé e della realtà circostante?
Il mio invito alla riflessione vuole essere un punto di
partenza. Ognuno sceglierà su quale aspetto porre l’accento. Come sul web,
infatti, anche nella realtà è possibile fare un doppio click sulle parole e
intraprendere un percorso per dischiudere nuovi orizzonti.
In una ricerca ostinata della relazione autentica, ancorata
a ricordi spazio-temporali, si muove il mio invito a realizzare una visione
progettuale della vita.
Fuori dal labirinto del web ci sono sguardi e parole che ci
aspettano.
Dobbiamo solo alzare gli occhi e ascoltare.
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